La fanta-realtà di Fellini conquista gli spazi del MuSa

La fanta-realtà di Federico Fellini in mostra al MuSa. È visitabile al museo civico salodiano fino al 31 agosto, dal martedì alla domenica con orario continuato dalle 10 alle 18, la mostra «Federico Fellini. Dal disegno alla realtà», curata da Elena Ledda e Francesco Grandesso e resa possibile grazie alla collaborazione con la Fondation Fellini pour le Cinéma (Sion, Svizzera), l’Archivio Museo Fellini di Rimini, il Media Museum di Pescara, la regista e nipote Francesca Fabbri Fellini e la dottoressa Anna Cantagallo.
Disegni, vignette e caricature
La mostra segue quella dedicata a Klimt, due eventi prestigiosi che al 25 luglio avevano già fatto arrivare a quota 20mila gli ingressi stagionali al MuSa. Un record. L’esposizione ci fa rivere quel limbo chiassoso e colorato, sospeso tra finzione e mondo reale, che caratterizza le proverbiali atmosfere felliniane.

Il disegno, quel passatempo che il regista definì «un pastrocchiare», accompagnò Fellini per tutta la vita. Negli anni Quaranta il futuro maestro del cinema si manteneva disegnando caricature. E non smise nemmeno quando, a 73 anni, un ictus lo costrinse alla degenza ospedaliera. È seguendo quest’ordine – cronologico oltre che tematico – che sono presentate le opere in mostra: circa 50 tra disegni, vignette e caricature, molti dei quali esposti per la prima volta in Italia. A completare il percorso, una raccolta fotografica pressoché inedita, con scatti che lo ritraggono sui set dei suoi film.
La mostra
La mostra documenta lo strettissimo legame tra il disegno e i capolavori cinematografici che hanno consacrato Fellini nell’Olimpo della settima arte. Il percorso si apre con le caricature che il giovane Fellini, sedicenne, realizzava per il gestore del Fulgor, storico cinema di Rimini: ritratti di attori e personaggi celebri. Anche quando Fellini divenne il regista che tutti conosciamo, il disegno rimase il suo punto di partenza per costruire i personaggi. All’inizio del percorso espositivo, insieme a locandine e manifesti dei film, si trova anche la proiezione di Fellinette (2020, animazione, 12 minuti): cortometraggio di Francesca Fabbri Fellini in cui una bambina disegnata nel 1971 dallo zio diventa la protagonista di una favola ambientata sulla spiaggia di Rimini.
Le opere
Diverse opere esposte rimandano ad Amarcord (1974) e a Casanova (1976). L’inesauribile vena artistica del maestro emerge con forza anche nei disegni realizzati durante l’ultima fase della sua vita, durante il ricovero nella clinica di Ferrara dopo l’ictus del 1993: 29 schizzi, bozzetti e idee di scena tracciati su fogli A4 da stampante, presentati per la prima volta in Italia grazie alla dottoressa Anna Cantagallo, fisiatra e neurologa che lo ebbe in cura.
Il percorso
Il percorso si chiude celebrando i 130 anni del cinematografo con uno spazio dedicato ai registi salodiani che, in epoche diverse, si sono distinti nel panorama della settima arte: Stefano Cipani (Salò, 1986), Luigi Comencini (Salò, 1916 - Roma, 2007) e Angio Zane (Brescia, 1925 - Salò, 2010). Biglietti: 9 euro intero, 7 euro ridotto, 5 euro ragazzi. Prenotazioni: 0365.20553 - info@museodisalo.it. Info: www.museodisalo.it.
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