Dal «Grand Tour» al tempo libero, a Brescia la mostra sul turismo

Chi l’ha detto che solo la “grande storia” rende conto delle profonde trasformazioni che hanno segnato un’epoca? Con la mostra «Al mare, ai monti. Il piacere di viaggiare dal Grand Tour al turismo di massa. 1767-1945» i curatori e storici Roberto Chiarini e Elena Pala volgono lo sguardo alla “piccola storia” (la storia vista dal basso), quella dell’uomo comune, per cogliere gli straordinari cambiamenti che il mondo ha conosciuto nell’arco di un paio di secoli, con un’accelerazione senza precedenti.

La rassegna è allestita a Palazzo Martinengo (via dei Musei 30, a Brescia) da domani fino al 17 novembre, con la collaborazione di Regione Lombardia, Provincia e Comune di Brescia, Camera di Commercio e Fondazione Provincia di Brescia Eventi.

Il progetto

«Abbiamo voluto affrontare il tema del turismo, che oggi più che mai è una grande risorsa, raccontando quindi la storia “a latere”, che, però, è in grado di restituirci una serie di mutamenti, che riguardano aspetti economici, mezzi di trasporto, costume, mentalità e che compongono un affresco di “storia sociale”, molto utile ed interessante anche per i ragazzi delle scuole» ha spiegato Chiarini all’anteprima cui è intervenuto anche il consigliere comunale Francesco Tomasini. «La visione del Novecento come “secolo breve”, in cui tutta l’attenzione è concentrata sulle guerre, la barbarie e le distruzioni – aggiunge lo studioso – è unilaterale e fa violenza alla grande partita giocata dall’Occidente sul fronte del progresso generale dell’umanità». Una «sfida», dunque, alla quale la risposta più eloquente è fornita dal ricchissimo apparato documentale e iconografico in esposizione, grazie anche a prestiti di istituzioni (fra cui il Museo delle armi, che ha fornito un fucile “scavezzo”, in uso ai tempi in cui i briganti rappresentavano un pericolo per chi viaggiava) e collezionisti privati: fotografie, reperti, capi d’abbigliamento, opuscoli, manufatti, manifesti, filmati e molto altro ancora.

Turismo significa tempo libero, che non poteva darsi senza un progresso economico che liberasse l’uomo dalla schiavitù del lavoro, permettendo dapprima ai soli benestanti, poi anche al semplice lavoratore, di usufruire della straordinaria opportunità di conoscere il mondo che ci circonda e di godere del piacere di immergersi nella bellezza della natura e nelle meraviglie dell’arte.

La mostra

Il percorso, illustrato da Elena Pala, prende il via dal ’700, quando i viaggi nell’Europa continentale sono appannaggio solo dei ceti altolocati, nobili e grandi borghesi. A partire dal secondo ’800 il turismo comincia ad essere una pratica meno esclusiva, che comprende fra le sue mete oltre alle città d’arte anche i luoghi in cui ritemprarsi (prima sui monti e poi al mare) e curare il proprio benessere (dalle terme alle cure elioterapiche). Da ultimo, arriva il turismo di massa, che diventerà una voce decisiva dell’economia e che interessa fortemente anche la politica: il riferimento è nello specifico al fascismo, che, con la sua propensione totalitaria, vuole occuparsi di tutti gli aspetti della vita sociale (dalla scuola all’istruzione, dal lavoro al tempo libero), vedendo nel turismo un’occasione ghiotta per farne un nuovo strumento di pedagogia politica.

Il catalogo e le informazioni

Catalogo e mostra sono stati concepiti proprio come una «cavalcata» dentro la storia del turismo in cui lettore e visitatore possono prendere visione del passato attraverso il linguaggio diretto, suggestivo delle immagini e degli oggetti del tempo.

La rassegna, ad ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico il sabato e la domenica, con orario 9.30-12.30, 14-19 (il 5 ottobre, Notte della cultura, fino alle 23) e, per le scolaresche (previa iscrizione: info@centrorsi.it), dal lunedì al venerdì con visite guidate.

Verrà offerta anche una guida didattica, curata da Mariangela Pezzotti, che fornisce una chiave di lettura preziosa per i bambini in età evolutiva, improntata al modello di comunicazione aumentativa alternativa.