Anche Elio Germano nella rassegna teatrale del chiostro di San Cristo

Ci sarà anche l’attore Elio Germano, che ha uno zio, Antonio, missionario saveriano in Bangladesh, tra i protagonisti della rassegna estiva di «Teatro dell’Anima» organizzata dall’associazione «Missione oggi» che si terrà nella chiesa e nel chiostro di San Cristo, in via Piamarta, nei pressi di Santa Giulia, in città.
«É stato chiamato Teatro dell’anima da Laura Novati, scomparsa nel periodo del Covid. Omaggeremo anche lei durante la rassegna», ricorda Mario Menin, direttore della rivista «Missione Oggi», che introdurrà gli spettacoli.
Il cartellone
Ad aprire il cartellone il 6 giugno alle 21 sarà «Fate tacere quell’uomo! Arnaldo da Brescia. Storia di papi, imperatori e eretici», liberamente ispirato al testo omonimo di Massimo Castri e Vasco Frati, per la regia e drammaturgia di Giuseppe Marchetti che le cura tutte le rappresentazioni in programma, tranne quella con Germano. «Si celebrano gli 870 anni dall’impiccagione e dalla morte sul rogo di Arnaldo – rammenta Menin –. E lo si fa in un momento storico in cui il Papato si sta riconfigurando in maniera diversa in una Chiesa mondiale. Arnaldo parlava dell’impossibilità del Papato di configurarsi come potere temporale».
L’11 giugno, alle 20.30, sempre nella chiesa di San Cristo, Elio Germano racconterà l’esperienza cinquantennale dello zio Antonio tra i Das, i fuori casta, in Bangladesh, in «Tra gli impuri mi sono purificato», di cui il noto attore cura anche la regia.
Il 2 luglio, alle 21.30, nel chiostro andrà in scena «L’Angelo Gabriele», liberamente ispirato al romanzo «Martire» di Kaven Akbar. «Siamo durante la guerra tra Iran e Iraq degli anni Ottanta – spiega Marchetti –. Un giovane persiano ricorda i racconti che il padre faceva parlando dello zio Arash, al quale, durante la guerra con l’Iraq, era stato affidato il compito di cavalcare di notte, sul campo di battaglia con un lungo mantello nero e una torcia per ispirare gli uomini feriti e agonizzanti a morire con dignità».
«La signora del furgone» (30 luglio, 21.30, chiostro) è invece liberamente tratto dal romanzo omonimo di Alan Bennet. Protagonista una signora che vive in un furgone in un quartiere progressista di Londra e crede che vogliano usare il mezzo per fare degli attentati.
Prima italiana
Il 3 settembre alle 20.30 nella chiesa e per la prima volta in Italia, andrà in scena «Tagliata su misura», liberamente ispirato allo spettacolo di Sasha Marianna Salzmann, drammaturga turco-russa-tedesca. «Si parla di quanto siamo incapaci di percepire gli immigrati come persone», spiega Marchetti.
Infine il 24 settembre (chiostro, ore 20.30), è in programma «Libano 1975. La guerra, 1+1 = 1», testimonianza di come la guerra porti a terribili aberrazioni.
«Missione oggi» sta inoltre preparando uno spettacolo che ricorda, nel trentesimo anniversario, l’uccisione di due missionari saveriani e una missionaria, in Burundi, con l’auspicio di poterlo portare al Festival della Missione di Torino in ottobre. Ingresso libero agli spettacoli. Info e prenotazioni: 339.3559913; 030.3772780; segreteria@missioneoggi.it.
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