L'ANNUNCIO
Arriva a Brescia un'altra dissidente: Victoria Lomasko, «l'ultima artista sovietica»
Il filo che lega Brescia ad artisti e scrittori malvisti dai regimi continua. Dopo Zehra Dogan e Badiucao, arriva a Brescia Victoria Lomasko, artista dissidente russa.
Per la prima volta in Italia, la mostra «Victoria Lomasko. The Last soviet artist», a cura di Elettra Stamboulis, sarà allestita al Museo Santa Giulia da venerdì 11 novembre 2022 a domenica 8 gennaio 2023. A organizzarla sono Comune di Brescia, la Fondazione Brescia Musei e il Festival della Pace. Confermato, quindi, quanto era stato preannunciato a marzo dal direttore Stefano Karadjov, che all'epoca era però rimasto abbottonatissimo sul nome.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Skira.
Il profilo dell'artista
Lomasko è nata a Serpukhov, a 99 km a sud di Mosca, nel 1978. Il padre, operaio metalmeccanico, agiva come artista provocatore in segreto, e forse questa tradizione di famiglia l'ha spinta ad operare sempre con uno sguardo anticonformista. Diplomatasi all'Università statale di Mosca in Arti Grafiche nel 2003, Lomasko intraprende da subito una strada non confortevole che mette insieme osservazione e azione, disegno documentario e performance, attivismo e impegno personale inteso come corpo dell'artista che non sfugge all'essere parte di un gruppo. Questo aspetto caratterizza in modo trasversale la biografia artistica di Lomasko che da marzo 2022 vive in Europa, dopo aver tentato fino all'ultimo di rimanere nel proprio paese per non interrompere il proprio ruolo di testimone. L'artista infatti fa parte di un movimento globale che utilizza il disegno come strumento di resistenza e cronaca.
La reputazione internazionale
Considerata dalla critica e dalla stampa anglosassone come la più importante artista sociale grafica russa, Lomasko è sostanzialmente ancora sconosciuta al pubblico italiano, anche se i suoi libri sono stati da tempo tradotti in inglese, tedesco, francese e spagnolo. «The other Russia» ha vinto il Pushkin House Book Prize nel 2018, anche se il libro non è mai stato pubblicato in Russia. Su di lei è stato realizzato un documentario, «The Last Soviet Artist», diretto dal musicista e compositore Geraint Rhys.
Le sue opere sono state esposte al museo Reina Sofia di Madrid, che ha acquisito parte dell'archivio, a Basilea, a Londra ed è al momento ospite di Documenta a Kassel.
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