Brescia Musei invita un artista russo: «Ponte con i dissidenti»

Per la rassegna «Arte e diritti» il direttore Karadjov aveva già preso contatti, ma sono saltati per la guerra. L'invito a offrire aiuto
Il chiostro di Santa Giulia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il chiostro di Santa Giulia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’artista per la prossima mostra dedicata ai diritti umani era già stato individuato: un russo. «Ora però la guerra in Ucraina ha complicato tutto. I contatti sono saltati, non si riesce a comunicare. Se la guerra si fermerà entro un paio di mesi si potrà riprendere il discorso, al momento non si può prevedere nulla».

Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei, resta abbottonatissimo sul nome («vogliamo tutelare la sicurezza di questa persona che al momento si trova in Russia») ma è chiarissimo sugli intenti: il discorso avviato nel 2019 con l’artista e attivista curda Zehra Dogan e proseguito l’anno scorso con il dissidente cinese Badiucao non si ferma qui, e chiama in causa Mosca. Con i rapporti già avviati con musei e istituzioni culturali per mostre e prestiti di opere d’arte «per dare un segnale di vicinanza e di sostegno, quantomeno morale, nella convinzione del valore della diplomazia culturale attraverso le opere»; e con il progetto «Arte e diritti» con cui la Fondazione resterà «aperta agli artisti russi, costruendo un ponte, soprattutto con quelli dissidenti, per dar loro modo di avere una voce da noi».

Badiucao e Zehra Dogan, i primi due artisti dissidenti che hanno esposto a Brescia
Badiucao e Zehra Dogan, i primi due artisti dissidenti che hanno esposto a Brescia

L'appello ai musei per gli artisti russi

Perché, Karadjov continua a ribadirlo, «il silenzio non significa necessariamente adesione, ma anche l’impossibilità di potersi schierare» perché «con il nuovo regime di censura non è automatico che tutti debbano mettere a repentaglio la propria vita e quella dei familiari». L’invito è «a non creare un’omologazione tra quello che avviene a livello politico-governativo e quello che è l’espressione del pensiero», e l’invito ai colleghi dei musei italiani è di «offrire aiuto agli artisti russi contemporanei per costruire per adesso e per il futuro progetti di collaborazione».

Laboratori per i bambini ucraini

Bambini giocano con la app game di Geronimo Stilton nella Pinacoteca
Bambini giocano con la app game di Geronimo Stilton nella Pinacoteca

Intanto, Fondazione Brescia Musei pensa anche ai bimbi ucraini arrivati in provincia di Brescia. «L’arte è uno straordinario veicolo di comunicazione, non ha bisogno di parole. Per questo vogliamo a brevissimo avviare laboratori e appuntamenti attorno all’arte nei nostri musei, il lunedì pomeriggio, per i bambini e le loro famiglie. I nostri servizi educativi sono ben attrezzati, e abbiamo a disposizione mediatori culturali con i quali abbiamo già attivato le visite in lingua, compreso l’ucraino. A breve presenteremo il progetto - conclude il direttore - e chiederemo ad associazioni e oratori di fare da tramite».

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