Cultura

Alla Collezione Paolo VI arte contemporanea tra «Fragilità e dimensione spirituale»

La mostra «L’uomo non è che una canna» sarà visitabile fino al 13 maggio a Concesio
Una fotografia di Fabio Bix, con la «scultura» creata con fazzoletti di carta
Una fotografia di Fabio Bix, con la «scultura» creata con fazzoletti di carta
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È la fragilità il comune denominatore che unisce Fabio Bix, Asako Hishiki, Camilla Marinoni, Sara Munari, Camilla Rossi, Gianluca Vanoglio: i sei artisti che espongono le loro opere all’interno della Collezione Paolo VI - Arte Contemporanea di Concesio, entrando così nel palinsesto di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023.

Il Covid ha lasciato dietro di sé uno strascico profondo ed ha risvegliato una consapevolezza: siamo esseri fragili, a dispetto delle certezze indotte dal progresso e dalla tecnologia. Questo il tema dalla forte connotazione spirituale della mostra «L’uomo non è che una canna. Fragilità e dimensione spirituale», curata dal direttore Paolo Sacchini e dalla conservatrice Marisa Paderni (fino al 13 maggio; mar-ven 9-12 e 15-17, sabato 14-19; chiusa nelle festività pasquali) e affidata alla diversa sensibilità degli artisti, finalisti della 4ª edizione del Premio Paolo VI per l’arte contemporanea.

Le opere

L’opera di Camilla Marinoni, sullo sfondo le carte di Camilla Rossi e di Asako Hishiki
L’opera di Camilla Marinoni, sullo sfondo le carte di Camilla Rossi e di Asako Hishiki

La proposta di Camilla Marinoni «Se tornassi indietro non vorrei nemmeno nascere» è frutto dei laboratori condotti nella Bergamasca su un percorso di elaborazione del dolore causato dalla pandemia. Gianluca Vanoglio è autore di «Polimorphia», serie di pannelli con multiformi volti e corpi che scandagliano la personalità dell’uomo come somma di sogni, desideri e processi interiori. Nelle immagini del fotografo bresciano Fabio Bix, umili oggetti come fazzoletti di carta accartocciati, tramite un cambiamento di visione prospettico assumono l’aspetto di solenni sculture marmoree.

Ariose sono le «Tonalità vitali» dell’artista giapponese Asako Hishiki, con le incisioni di motivi arborei su grandi teli appesi che ondeggiano al passaggio, mentre Camilla Rossi traccia nuovi percorsi di ascolto dell’altro nell’opera site-specific «Semina!» che prende vita come proliferazione di segni, colori e gesti. Chiude il percorso la proiezione video «Dont’ let my mother know» di Sara Munari, in cui l’impossibile viaggio su un ipotetico pianeta per ritrovare il padre sofferente di Alzheimer diviene metafora dell’incapacità di comunicare emotivamente la perdita.

Tutti i sabati alle 17.30 è offerta al pubblico una visita guidata gratuita, compresa nel biglietto d’ingresso (euro 2,50) alla presenza degli artisti: il 15 Bix; il 22 Vanoglio; il 29 Munari; il 6 e il 13 maggio, rispettivamente Marinoni e Rossi (Hishiki era stato protagonista l'1 aprile).

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