Gambero Rosso, la Trattoria La Madia di Brione «Ristorante dell'anno»

È una trattoria bresciana il «Ristorante dell'anno» secondo la guida Ristoranti d'Italia 2026 del Gambero Rosso presentata oggi a Roma: si tratta della Trattoria La Madia a Brione, dove Michele Valotti si è fatto portavoce di un locale di «pura avanguardia e ricerca» secondo il curatori. Clara Restaurant a Bangkok è il miglior Ristorante italiano all'estero, con chef pugliese, premiato con le Tre Forchette tricolori.
Edizione 2026

Nell'edizione 2026 della Guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso, curata da Valentina Marino e Annalisa Zordan, presenti 2.600 risoranti selezionati da 100 professionisti del settore. Tra le 19 categorie vincitrici dei premi speciali il premio altro premio speciale bresciano, assegnato a Dina (Gussago) per la Miglior proposta di piatti di pasta.
Inoltre Arso (Terni) è «La novità dell'anno», secondo il Gambero Rosso. Cllizia Zuin di Atto di Vito Mollica a Palazzo Portinari Salviati a Firenze è la miglior sommelier. Un incontro aperto dal direttore del Gambero Rosso Lorenzo Ruggeri che dedica l'evento a Mara Severin, la sommelier morta – dopo aver messo in salvo la clientela – per il crollo del soffitto del ristorante a Terracina, e al gigante della cucina Aimo Moroni, chef recentemente scomparso.
Tre Forchette
Complessivamente sono 55 i ristoranti italiani che hanno ottenuto il massimo riconoscimento della guida, le Tre Forchette. Cinque le new entry: Contrada Bricconi, Il Luogo Aimo e Nadia, Cilla Maiella, Zia e Marotta.
A guidare tra i top chef un terzetto, col grande ritorno al vertice di Massimo Bottura de dell’Osteria Francescana a Modena, accanto a Enrico Crippa del ristorante Piazza Duomo ad Alba (Cuneo) e Niko Romito del ristorante Reale a Castel di Sangro (L'Aquila), premiati con 97 centesimi e cioè il massimo rating.
«Cerco tutti i giorni di trovare il gesto perfetto, col genio che è dentro di me che è sempre inquieto, in movimento. Girando per il mondo e parlando coi tanti clienti credo che non si sia mangiato così bene quanto in questo momento in Italia – ha detto Crippa –. Per noi è grande soddisfazione vedere tanti giovani, tanti nostri allievi, con un tappeto pronto di successo. In salute la cucina italiana è messa molto bene»
«Sono d'accordo con Enrico – le parole di Romito – sulla cucina italiana mai stata così in salute. Si sta perdendo provincialismo e la cosa più interessante è che i giovani talenti non cercano teatralità ma isolamento e specializzazione».
«In questi 30 anni di lavoro – ha concluso Bottura –, abbiamo creato una grande famiglia e sento sempre anche i ragazzi che sono usciti dal nostro laboratorio di pensiero. A tutti consiglio di continuare a viaggiare con curiosità e interesse per poi esprimere la propria cucina».
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