Vigili del fuoco, i sindacati denunciano la riduzione di autoscale

Ad alzare la voce sono stati i rappresentanti sindacali, che hanno parlato di una situazione «inaccettabile togliere tre mezzi a un territorio così ampio»
Due autoscale © www.giornaledibrescia.it
Due autoscale © www.giornaledibrescia.it
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Ai Vigili del fuoco bresciani sono state tolte due autoscale e solo le accese rimostranze dei pompieri hanno evitato il trasferimento di una terza. Il tutto in soli due giorni. «Grave riduzione delle autoscale nella provincia di Brescia, a rischio la sicurezza dei cittadini e degli operatori». A lanciare l’allarme sono i rappresentanti dell’Associazione nazionale Vigili del fuoco volontari e delle principali sigle sindacali (Cgil Fp Vvf, Fns Cisl, Uil Pa Vvf, Usb Vvf).

Una situazione decisamente complicata che finirà nell’agenda  del nuovo comandante provinciale, l’ingegnere Luigi Antonio Pio Diaferio, che domani alle 11 assumerà le funzioni nella cerimonia – in scena nella sede centrale di via Scuole a Brescia – di avvicendamento con l’attuale comandante, ingegnere Luigi Giudice.

La situazione

Il 6 giugno l’autoscala del distaccamento di Salò è stata spostata a Monza e quella di Darfo e stata spostata a Torino. «Il 7 giugno è arrivata comunicazione per il trasferimento dell’autoscala della sede Centrale ad altro Comando – si legge nella nota –.  La terza in due giorni. Solo le nostre accese rimostranze e  del personale permanente e volontario, preoccupati per la sicurezza delle nostre comunità e degli operatori, hanno convinto chi di dovere a tornare sui propri passi e valutare altre iniziative».

 La situazione non è delle migliori. Infatti, ora, oltre l’autoscala della sede centrale, il territorio provinciale può contare esclusivamente su l’autoscala dei volontari di Lumezzane e Palazzolo  la piattaforma aerea del Distaccamento Volontario di Chiari.

«Una situazione critica e inaccettabile per un territorio tanto vasto e complesso quanto quello della provincia di Brescia, che con i suoi 4.784,36 chilometri quadrati è la provincia più estesa della Lombardia – aggiungono nella nota i rappresentanti –. Il suo territorio comprende aree industriali, zone montane, laghi, e attira ogni anno un forte afflusso turistico, specialmente nella stagione estiva. Inoltre, ci teniamo a sottolineare che l’autoscala non è solo uno strumento operativo, ma un mezzo di sicurezza per il personale. In sua assenza, il personale è costretto a esporsi a rischi maggiori, con un’attesa che può risultare fatale quando l’autoscala deve arrivare da decine di chilometri di distanza».

L’origine

«Tale riduzione trova origine in una direttiva ministeriale del 2015, secondo la quale sarebbe sufficiente una sola autoscala per garantire il soccorso tecnico urgente in provincia di Brescia. Una visione obsoleta e fortemente riduttiva, che non tiene conto delle reali esigenze operative e geografiche del territorio. È evidente la sproporzione rispetto ad altre province, che possono contare su un numero più alto di autoscale operative – aggiungono i rappresentanti dei volontari e delle sigle sindacali – esprimiamo profonda preoccupazione per questa scelta organizzativa che. Riteniamo inoltre inaccettabile che le autoscale acquistate attraverso i contributi destinati al potenziamento del soccorso volontario, vengano oggi utilizzate per coprire le carenze operative del Comando Provinciale, in modo da consentire il trasferimento delle autoscale ufficiali in altre province o addirittura come in questo caso, in altre regioni».

Le richieste

Le sigle sindacali chiedono con urgenza «il reintegro immediato delle autoscale trasferite, una revisione della direttiva del 2015, un confronto immediato con le autorità centrali, affinché vengano tutelate la sicurezza dei cittadini e la dignità del servizio svolto da permanenti e volontari La sicurezza della cittadinanza non può essere sacrificata in nome della burocrazia o di scelte organizzative che non tengono conto della realtà operativa».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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