Il vescovo ridisegna la sua squadra, Gelmini è il nuovo vicario generale

Tartari diventa pro-vicario, mentre Fontana è stato nominato rettore della basilica delle Grazie
  • La convocazione in Curia del 30 settembre
    La convocazione in Curia del 30 settembre - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • La convocazione in Curia del 30 settembre
    La convocazione in Curia del 30 settembre - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    La convocazione in Curia del 30 settembre - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Una comunicazione «estremamente importante» da diffondere in «modo corretto e rispettoso». Un momento «che rappresenta un passaggio importante della nostra vita della Chiesa e merita di essere vissuto in sereno affidamento all’azione dello Spirito», tutto questo senza che «nessuna circostanza esterna ci impedisca di viverla così». Il vescovo Pierantonio Tremolada ha deciso di ridisegnare il consiglio episcopale, sostituendo il vicario generale, suo principale collaboratore.

L’anticipazione

L’annuncio in forma altamente ufficiale e solenne ieri nel salone dei vescovi della curia; presenti molti sacerdoti e dipendenti dei vari uffici diocesani. Il rigore del testo letto dal pastore della Chiesa bresciana ha subito svelato quello che il tono apparentemente tranquillo celava: quelli passati sono stati giorni particolarmente turbolenti. Ecco allora la scelta di leggere un testo, senza aggiungere nulla, precisando: «Mi preme sottolineare che le motivazioni delle decisioni che mi appresto a comunicare sono quelle che io stesso illustrerò».

Perché questa affermazione? Il sito di informazione religiosa Silere non possum ha infatti anticipato già sabato le nomine (con particolare precisione di dettagli e aggiungendo un testo a commento, formalmente generico, ma molto critico) cogliendo così clamorosamente di sorpresa la Curia. Anche stamattina la convocazione in via Trieste è stata dal sito diffusa pochi minuti dopo il suo invio ai sacerdoti curiali, segno di un’attenzione particolare di Silere alle vicende diocesane bresciane.

Il vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il vescovo Tremolada - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Segno evidente che c’è una talpa, o meglio un corvo, come si iniziò a dire quando il maggiordomo dell’appartamento pontificio fotocopiò e diffuse documenti riservati di Benedetto XVI. Le anticipazioni di Silere sono andate a soffiare sul fuoco del malcontento che serpeggia tra i preti, più d’uno si è chiesto perché le novità che riguardano così profondamente la vita della Chiesa diocesana non sono state annunciate durante il convegno del clero, che si è svolto venti giorni fa.

L’agenda

Le sfide da affrontare (e le scelte sul tavolo del vescovo e dei suoi collaboratori) non sono certo né poche né facili. Riguardano certo la Chiesa nel suo complesso, ma la Diocesi deve declinarle nella vita quotidiana delle comunità. Ecco allora il percorso delle Unità pastorali (ormai irreversibile anche per il costante calo dei sacerdoti), il conseguente ridisegno delle zona pastorali; cambiamenti che richiedono molto tempo per essere metabolizzati.

É attualmente in corso la visita del vescovo Tremolada in tutta la Diocesi: conosce quindi molto bene problemi e critiche. Ecco allora un passaggio del suo discorso dedicato ai suoi preti: «Colgo l’occasione per manifestare a tutto il clero diocesano il mio affetto, la mia stima e la mia riconoscenza per il ministero generoso che sta svolgendo in questo tempo di profonde trasformazioni. Sentiamoci uniti e camminiamo insieme sulla strada che lo Spirito apre davanti a noi».

Unità quanto mai necessaria in vista di un importante appuntamento già calendarizzato da tempo: «Il percorso sinodale che è in atto nella nostra Diocesi e che approderà al Convegno diocesano del prossimo aprile 2026 già lascia presagire decisioni importanti». Anche in questo caso non pochi sacerdoti lamentano di decisioni già prese senza il loro coinvolgimento, vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi.

Le scelte

In virtù di tutto questo il vescovo ha deciso di anticipare il rinnovo del consiglio espicopale previsto per maggio; meglio avere fin da subito una squadra che ha un’orizzonte certo e ben definito, e a lungo termine. «Poter contare da subito, in vista di adempimenti rilevanti, sul gruppo rinnovato dei vicari episcopali, ufficialmente nominati, avrebbe offerto a me motivo di conforto e all’intera diocesi un elemento di stabilità. Ho voluto perciò dar corso a questa decisione».

Decisione che ha il suo fulcro più clamoroso nella sostituzione del vicario generale, monsignor Gaetano Fontana. «Gli sono personalmente molto grato per l’affetto sincero che ha sempre dimostrato nei miei confronti»; «non posso non ricordare con particolare emozione il prezioso servizio da lui svolto durante il periodo della mia malattia».

Per lui un incarico altrettanto prestigioso (e non poteva essere diversamente): sarà il nuovo rettore della basilica delle Grazie, principale santuario mariano bresciano e sede della devozione a san Paolo VI. Il vescovo ha ringraziato l’attuale rettore, don Claudio Zanardini, per «la disponibilità a un cambio di destinazione».

Nuovo vicario generale è monsignor Angelo Gelmini, che mantiene anche l’incarico di responsabile del clero; accanto a lui monsignor Carlo Tartari nominato pro-vicario generale, a lui il vescovo ha affidato anche tutto il percorso del ridisegno della diocesi, è inoltre responsabile della comunicazione e portavoce del vescovo. La squadra è definita, così come i percorsi e i problemi da affrontare, la strada verso il Congegno di aprile è lunga, come lo sarà quella successiva.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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