Il vescovo ai suoi preti: le cinque vie per essere presbiteri oggi

Elisabetta Nicoli
Al convegno del clero le indicazioni di mons. Pierantonio Tremolada, tratte dalle parole di San Paolo
  • Il secondo giorno del convegno del clero
    Il secondo giorno del convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il secondo giorno del convegno del clero
    Il secondo giorno del convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il secondo giorno del convegno del clero
    Il secondo giorno del convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il secondo giorno del convegno del clero
    Il secondo giorno del convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il secondo giorno del convegno del clero
    Il secondo giorno del convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il secondo giorno del convegno del clero
    Il secondo giorno del convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il secondo giorno del convegno del clero
    Il secondo giorno del convegno del clero - Il secondo giorno del convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il secondo giorno del convegno del clero
    Il secondo giorno del convegno del clero - Il secondo giorno del convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il secondo giorno del convegno del clero
    Il secondo giorno del convegno del clero - Il secondo giorno del convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

Spirito e Grazia; riconciliazione, consolazione, comunione: cinque parole per il ministero sacerdotale nel mondo d’oggi. Le mette in luce San Paolo, nel messaggio riletto con attenzione alla contemporaneità dal vescovo, monsignor Pierantonio Tremolada, per i presbiteri convenuti ieri, seconda giornata del convegno del clero, nella sede di via Bollani. Cinque caratteristiche, riprese dalla seconda Lettera ai Corinzi e riassunte nel richiamo di San Paolo – «Noi non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore» – per un «profilo spirituale del presbitero nell’oggi della Chiesa».

Nuova alleanza

Ministro dello Spirito, il sacerdote confida nella capacità che viene da Dio, di proporre «una nuova alleanza, non della lettera, ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito invece dà vita». Il duplice richiamo nelle parole di San Paolo, alla «nuova alleanza» del profeta Geremia e al «cuore nuovo» di Ezechiele, indica, nell’analisi di monsignor Tremolada, la prospettiva di una «piena sintonia tra ciò che il cuore desidera e la volontà di Dio, grazie allo Spirito». Fare spazio all’azione dello Spirito, creare le condizioni per crescere nella dimensione spirituale comporta un impegno che il vescovo indica per la Chiesa locale di fronte alle sfide della contemporaneità e per ciascuno.

L’esperienza della fragilità

«Parte integrante del ministero – aggiunge mons. Tremolada – è l’esperienza della fragilità», che per paradosso si fa manifestazione di Grazia. Come affrontarla? «Come occasione di purificazione e liberazione e per accrescere la fiducia in Dio, ma sempre ricordando che il limite ci espone al male». Per questo, suggerisce il vescovo, è importante conoscersi, guardare alle proprie debolezze, farsi aiutare.

«Alla misericordia ricevuta, dovrà corrispondere la misericordia donata» e il ministero di riconciliazione comporta uno stile di vita improntato al perdono; a benevolenza, pazienza, mitezza. Una «nuova forma di leadership» consiste nel gestire autorità con mitezza, secondo l’immagine del Buon Pastore.

Il convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il convegno del clero - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Per una presenza profetica

Consolazione è esperienza vissuta da Paolo nella ritrovata serenità di rapporti. Questa esperienza può aiutarci a comprendere meglio il senso dell’evangelizzazione e la vocazione missionaria. I presbiteri sono oggi «mandati a vincere il senso di disorientamento e di sfiducia», chiamati alla resilienza, con atteggiamento che viene da Gesù Risorto. Nel richiamo al dialogo, da «servitori del popolo di Dio nel mondo d’oggi», va compreso il significato giusto dell’essere minoranza. Perché sia significativa, deve consistere nel «vivere in empatia con il mondo, senza essere conniventi. Portare un giudizio, perché Cristo è venuto a salvare il mondo. Così saremo presenza profetica».

Corresponsabilità coi laici

Da «fratelli nel Signore» i sacerdoti sono chiamati a vivere il ministero della comunione nei rapporti con il vescovo, tra presbiteri, con i laici. Si sperimenta «una forma nuova di corresponsabilità» nell’unione di più parrocchie e nella valorizzazione dei carismi dei laici all’interno dell’unità pastorale. «Nella Scrittura troviamo i fondamenti – ricorda il vescovo –da cui ricavare gli orientamenti per l’oggi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...