Uccise la madre a calci, l’avvocato di Andreoli: «Non merita l’ergastolo»

Marco Capra, avvocato difensore di Ruben Andreoli, ha chiarito che «non merita l’ergastolo» cercando poi di mettere in una prospettiva diversa l’aggressione che anche lui definisce «delitto brutale, con Ruben assalito da una furia cieca e incontrollabile».
Secondo l’avvocato si tratta di un caso di «overkillng». «Un comportamento on-off che è la chiave per capire tutto, per quel minuto e mezzo di aggressione, in cui agiva senza rispondere a stimoli esterni e la calma apparente subito dopo i fatti». Restando sulla sera del delitto, Capra ha parlato dell’esplosione «di fragilità accumulate negli anni, con la ferita indelebile mai rimarginata della perdita del figlio». E guardando al passato dell’uomo ha parlato «di una famiglia apparentemente in equilibrio perfetto, ma in cui i rapporti erano simbiotici ma con relazioni poco profonde, una famiglia piena di non detti».
Passando poi alla determinazione della pena ha spiegato che «Andreoli è capace di intendere ma di volere è tutto da dimostrare. Oggi lui sa che deve restare molto in prigione per il fatto grave che ha commesso ma non sa perché lo ha commesso». In conclusione la difesa ha chiesto di riconoscere e attenuanti generiche e di determinare una pena «anche lunga ma che consenta la prospettiva di un reintegro nella società, non l’ergastolo». Si torna in aula il 22 ottobre per la sentenza.
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