Cronaca

Truffatori sempre più tecnologici, inscenano finti arresti o incidenti

La Redazione Web
L’allarme del questore, soprattutto per le persone più anziane. I malintenzionati si spacciano per appartenenti a forze dell’ordine o dipendenti di banche o uffici postali
Allarme truffe agli anziani
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Sono state diverse in questi giorni le denunce presentate alla Polizia di Stato in città di truffe tentate o avvenute da cittadini per lo più anziani. In particolare, sono stati segnalati raggiri nei confronti di cittadini anziani da parte di soggetti che chiamando con un numero sconosciuto e qualificandosi come appartenenti alle forze dell’ordine, avvocati, direttori di posta o tecnici dell’acqua, inscenano finti arresti, incidenti stradali, violazioni del Codice della strada o prospettano situazioni critiche nei confronti di un familiare o un amico introducendosi così all’interno delle abitazioni facendosi consegnare o rubando monili in oro, oggetti d’ingente valore o ancora, chiedendo il versamento di somme di denaro su un conto corrente.

Sempre più tecnologici

I criminali hanno affinato il modus operandi, sfruttando tecniche avanzate di ingegneria informatica per simulare fraudolentemente chiamate che sembrano riconducibili ai numeri di emergenza delle questure, dei comandi dei carabinieri, della guardia di finanza della polizia locale o anche da istituti bancari o postali.
Una delle strategie più insidiose adottata da questi malviventi consiste nel tenere occupate le linee telefoniche fisse, impedendo così alla vittima di comunicare con i familiari o con le forze dell'ordine per verificare la veridicità di quanto accaduto.

I consigli delle forze dell’ordine

Il questore di Brescia, Paolo Sartori, invita dunque la cittadinanza a prestare la massima attenzione a questo tipo di episodi ricordando che le forze dell’ordine in nessun modo e per nessuna ragione chiedono somme di denaro o richiedono informazioni private come numeri di conto, carte di credito o codici di sicurezza.
In particolare si raccomanda di non aprire mai la porta a sconosciuti che si presentano per ritirare oggetti o denaro e di interrompere altresì qualsiasi chiamata sospetta, contattando il Numero Unico di Emergenza 112 o a utilizzare l’App della Polizia di Stato «YOUPOL».

Il questore ribadisce poi che «le forze dell’ordine o gli enti pubblici non richiedono mai il pagamento di somme di denaro per lo sblocco di pacchi o consegne, per assicurare l’erogazione di un trattamento medico immediato ovvero per supposte liberazioni di persone arrestate o come risarcimento per incidenti stradali o altri fatti dannosi».
In presenza di richieste anomale il consiglio è di rivolgersi esclusivamente al 112, dove un operatore realmente appartenente alle forze dell'ordine, potrà fornire un supporto immediato. La collaborazione e l’attenzione dei cittadini restano strumenti fondamentali per prevenire e contrastare gravi forme di truffa.
«Le truffe a danno delle persone anziane rappresentano una forma di reato particolarmente odiosa, poiché colpiscono una delle fasce più deboli della popolazione, traendole in inganno con espedienti e raggiri posti in atto con modalità particolarmente subdole – ha ribadito il Questore Paolo Sartori –. Per questo motivo la Polizia di Stato è da sempre attenta riguardo a questo fenomeno delinquenziale, e le iniziative di informazione e sensibilizzazione sull’argomento, attuate oramai da tempo in ambito nazionale, sono particolarmente efficaci nel contribuire ad accrescere il livello di consapevolezza, fornendo nel contempo alle potenziali vittime un efficace contributo per consentire loro di riconoscere le truffe e denunciarle tempestivamente».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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