Tram a Brescia, parte la fase due: «Prima corsa nel 2030»

Firmato oggi il contratto: secondo il cronoprogramma il progetto esecutivo sarà pronto per fine anno e i cantieri apriranno a inizio 2026
Un'immagine di come sarà il tram in via Mazzini - © www.giornaledibrescia.it
Un'immagine di come sarà il tram in via Mazzini - © www.giornaledibrescia.it
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Il tram di Brescia entra nella «seconda fase» del suo percorso. Il contratto che affida la progettazione esecutiva, la fornitura del materiale rotabile e la realizzazione della linea T2 Fiera-Pendolina alla cordata formata dalle imprese Manelli, Alstom e Hitachi è stato firmato oggi dal direttore generale del gruppo Brescia mobilità, Marco Medeghini, e da Ernesto Tedeschi, direttore tecnico della infrastrutture dell’area nord di Manelli, azienda capofila del raggruppamento.

Tempi e costi

Un altro tassello si aggiunge al percorso che dovrebbe portare alla realizzazione del tram «entro il 2030», come ha confermato Medeghini. «Il progetto esecutivo dovrebbe essere pronto per la fine dell’anno – ha detto – e i lavori cominceranno con l’inizio del 2026. Tra progettazione e lavori la realizzazione durerà 1.800 giorni, dunque circa cinque anni». Un’opera – la realizzazione della linea T2 – che vale 327 milioni di euro.

La firma sul contratto tra Brescia Mobilità e le aziende che realizzeranno l'opera - © www.giornaledibrescia.it
La firma sul contratto tra Brescia Mobilità e le aziende che realizzeranno l'opera - © www.giornaledibrescia.it

Aziende e forniture

Del raggruppamento temporaneo di imprese fanno parte per il 49,4% Manelli impresa Spa, per il 25, 95% Alstom – divisa tra Alstom ferroviaria (23,93%) e Alstom transport (3,02%) – e Hitachi rail per il 23,65%. Manelli si occuperà della progettazione definitiva, della realizzazione delle opere infrastrutturali di linea e civili e del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione della linea T2 del tram. Binari, trazione elettrica, linea aerea di contatto, sistema di segnalamento a terra, illuminazione pubblica e semafori sono invece competenza della francese Alstom. I 18 treni saranno infine forniti da Hitachi, che realizzerà anche gli impianti e i sistemi di telecomunicazione e segnalazione di terra e di bordo. I vagoni saranno prodotti a Reggio Calabria, nello stesso sito dove vennero assemblati quelli della metro di Brescia. Il coordinamento dei lavori è affidato a Brescia mobilità.

I numeri

Tra le caratteristiche del tram ci sarà anche il funzionamento a batteria nelle zone del centro, per limitare l’impatto visivo dei fili della catenaria. «La linea in tutto sarà lunga 11,2 chilometri, con 22 fermate – ha spiegato Medeghini –. Eserciteremo circa 1 milione e 200mila chilometri all’anno e prevediamo di arrivare a regime a circa 86 milioni di passeggeri, 26 milioni in più rispetto ad oggi. Infine, avremo 40mila metri quadri di depositi e oltre 1.300 posti auto nei parcheggi scambiatori».

Da settembre in città aprirà un «tram point» e da ottobre cominceranno degli incontri informativi nei quartieri. Verrà anche aperto un sito web dedicato alla linea. Per la sindaca di Brescia, Laura Castelletti, presente alla firma con l’assessore alla Mobilità, Federico Manzoni, la deadline è chiara: «Dobbiamo assolutamente arrivare alla prima corsa nel 2030». La firma del contratto per la realizzazione del tram, ha detto il presidente di Brescia mobilità, Alessandro Marini, «dà il via ad una trasformazione radicale di quella che sarà la città del futuro».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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