Tassa di soggiorno, in Alta Valcamonica introiti per 650mila euro
Tutti i Comuni turistici della Valcamonica hanno introdotto, da tempo o più di recente, la tassa di soggiorno. Antesignana è stata, ma non c’è da stupirsi, l’Alta valle, che l’ha istituita nel 2019 per finanziare investimenti e interventi esclusivamente a favore dell’economia turistica.
L’Alta valle
A occuparsi di tutto, per i sei municipi, è l’Unione, che nel 2023 ha incassato circa 650mila euro. A fare la parte da leone è, ovviamente, Ponte di Legno, dalle cui strutture ricettive si introitano 531mila euro, circa l’82 per cento del totale del territorio. A seguire c’è Temù, con 83mila euro per quasi il 13 per cento, quindi Vezza per 17mila, Vione con quasi 8mila, Monno con 9.500 euro e Incudine, con soli 600 euro.
Le tariffe vanno da un euro e mezzo per rifugi, bed&breakfast, campeggi, agriturismo e alberghi/garnì a una o due stelle, fino a due euro per i tre stelle e tre euro per i cinque. Per Ivan Faustinelli, sindaco dalignese, tutto quanto viene incassato deve andare a fini turistici: «Il nostro mezzo milione l’anno – dice – fino all’ultimo viene investito nel settore turistico, soprattutto per l’organizzazione di eventi, per i quali spendiamo circa un milione l’anno».
I nuovi
L’altro polo turistico camuno, Borno, ha introdotto l’imposta solo lo scorso giugno. Se ne era parlato già nel 2020, ma gli enormi problemi causati al settore turistico dalla pandemia hanno consigliato l’Amministrazione a rallentare, per permettere al comparto e a tutte le strutture di riprendersi. La tariffa da poco introdotta va da cinquanta centesimi per i rifugi a un euro e mezzo per i quattro stelle. «È difficile per noi ora fare una previsione precisa visto che siamo appena partiti - spiega il consigliere delegato al Turismo Federico Rivadossi -, ci manca tutta la stagione invernale, ma credo che arriveremo sui 15-20 mila euro annui».
Se a Corteno Golgi la tassa di soggiorno è entrata in vigore lo scorso luglio, a Capo di Ponte il sindaco Ida Bottanelli andrà in Consiglio comunale quest’oggi, sabato 30 novembre, per renderla ufficiale nel suo Comune. «Abbiamo deciso di procedere in questa direzione perché, parlando con gli operatori, ci hanno detto che per loro non è un appesantimento - afferma il primo cittadino Bottanelli -, ma anzi potrebbe essere un aiuto per poi offrire più servizi ai turisti. Tutti ormai siamo abituati a pagare la tassa di soggiorno. Indicativamente incasseremo massimo 5mila euro l’anno, facendo pagare un euro negli alberghi e b&b e cinquanta centesimi nelle aree attrezzate e campeggi».
In Media valle
Spostandoci in Media valle, l'attuale tassa di soggiorno a Darfo è diversificata: un euro per alberghi 5 e 4 stelle, gli altri hotel 0,75 euro, le strutture non alberghiere 0,60, agriturismo e camping 0,40, ma vengono pagati solo per i primi quattro giorni di soggiorno nella località valligiana. Il 2024 chiuderà con un introito di poco superiore ai 40mila euro. È però in discussione in Giunta un aumento della tassa.
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