Tassa di soggiorno, com’è la situazione sul lago di Garda
Se in Alto Garda si va verso l’unità, sul basso si fa ciascuno a modo proprio. In alto lago, infatti, i Comuni stanno ritoccando al rialzo l’imposta di soggiorno e cercano di accordarsi su tariffe condivise. L’obiettivo è uniformare il balzello per il territorio del Parco, da Salò a Limone, un’impresa finora non riuscita ad alcun amministratore. Ci sta lavorando Chicco Risatti, sindaco di Limone e presidente della Comunità montana. «Ne abbiamo ragionato in assemblea», dice, ma concretamente se ne parlerà negli anni a venire, dato che per il 2025 in molti hanno deciso per conto proprio.
A Limone, per esempio, è stato deliberato l’aumento della tariffa nei giorni scorsi: nel 2025 si pagherà 3,50 euro per il pernottamento nei 5 stelle, 2 euro in tutte le altre tipologie ricettive e 1 euro nei campeggi. Quest’anno, a fronte di 1.205.904 presenze, l’imposta di soggiorno ha generato entrate per 1.573.597 euro (dati aggiornati al 31 ottobre). «L’imposta - dice Risatti - incide per il 15% sul bilancio ed è essenziale per gestire la spesa corrente legata al turismo: cura del territorio e servizi».
Nel 2025 l’imposta aumenterà anche a Gargnano, dove la nuova tariffa varierà da un massimo di 4,50 euro per i 5 stelle a un minimo di 1,50 euro per b&b e appartamenti. C’è anche chi sta valutando rincari mirati per gli affitti brevi, che godono di maggiori vantaggi fiscali e hanno minori oneri, oltre a generare problemi di natura sociale erodendo la disponibilità di immobili per residenti e lavoratori.
Sul basso lago, invece, all’orizzonte non si profila una soluzione uniforme per la tassa di soggiorno: per il 2025 alcuni Comuni hanno deciso di aumentare l’imposta, altri hanno scelto di mantenere inalterate le tariffe. A Desenzano, ad esempio, la tassa non subirà modifiche e l’assessore al Bilancio, Stefano Medioli, ha confermato che non ci saranno aumenti almeno fino al 2027. Nel 2023 la città ha incassato circa 1,9 milioni di euro grazie alla tassa di soggiorno, e nel 2024 si stima un introito di 2 milioni di euro.
Al contrario, la vicina Sirmione ha optato per un significativo aumento. Le strutture ricettive vedranno la tassa crescere di circa il 20%, mentre per le case vacanza si parla di un + 90%, che porta la tassa a 2,8 euro per notte. La decisione ha suscitato polemiche: «L’intenzione di mettere i bastoni tra le ruote del settore extra alberghiero è evidente”, ha commentato Carlo Claverini, presidente di Desenzano Holidays, associazione che rappresenta molte strutture turistiche locali.
Altri Comuni del lago hanno scelto di mantenere stabili le tariffe. Come Moniga, con il sindaco Renato Marcoli a escludere aumenti. Qui gli incassi previsti ammonteranno a circa 440mila euro. A Manerba, invece, sebbene siano ancora in discussione, alcuni rincari non sono esclusi. E gli incassi hanno superato le previsioni: per il 2024 erano previsti 650mila euro, ma al 30 settembre erano già stati superati di 15mila euro. A Pozzolengo, infine, le tariffe aumenteranno significativamente, con stime di entrate raddoppiate rispetto agli anni passati (l’anno scorso, 85mila euro circa).
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