Servizi scolastici a Sarezzo, i ritocchi alle tariffe fanno discutere

«Le nuove tariffe che sono state approvate consentiranno davvero a tutti i bimbi di usufruire dei servizi scolastici erogati da un Comune che, oltretutto, ha appena avviato l’iter per diventare Città amica dei
bambini e degli adolescenti?».È la domanda che si pone il gruppo di opposizione «Popolari e democratici», guidato dall’ex sindaca
Donatella Ongaro, all’indomani dell’aumento delle rette dei servizi scolastici per l’anno 2025/2026 approvato dalla maggioranza.Dati alla mano l’Amministrazione guidata dalla prima cittadina Valentina Pedrali ha effettivamente ritoccato le tariffe all’insù.
I ritocchi
Il pre scuola passa da 160 a 180 euro l’anno e il doposcuola passa da 160 a 200 euro per i primi tre anni delle elementari e da 115 a 120 euro per le quarte e le quinte. Questo per i residenti, mentre per i non residenti ci sono delle diminuzioni considerevoli: da 280 euro il pre scuola scende a 180, mentre per il doposcuola dei primi tre anni ora la cifra è di 200 euro a fronte dei 280 di prima, arrivando a toccare un -40% per le quarte e le quinte (da 200 a 120 euro).
La replica
«Dopo 10 anni le tariffe andavano aggiornate alla luce del fatto che i costi dei servizi e degli appalti sono aumentati - spiega la sindaca -. Tuttavia l’idea non era penalizzare o meno residenti o non residenti: entrambe le categorie ora hanno un’unica tariffa nell’ottica di fare in modo che Sarezzo diventi un luogo dove i bambini e gli adolescenti e le loro famiglie si trovino bene indipendentemente dal luogo di provenienza».
All’osservazione di Ongaro su come «le tariffe dei principali servizi per i bambini e per i ragazzi, oltre a quelle della Rsa e del centro diurno, sono state aumentate soprattutto per chi è maggiormente in difficoltà, rischiando che le famiglie decidano di non iscrivervi i propri figli», Pedrali ribatte assicurando che «qualora un nucleo avesse difficoltà, saremo pronti a intervenire puntualmente con i Servizi sociali: nessuno verrà lasciato indietro». Anche la mensa aumenta: il pasto singolo passa da 4.40 a 5.50 per i residenti e da 6.20 a 7 euro per i non residenti. «Stiamo parlando delle elementari - afferma Pedrali -, che l’anno prossimo si trasferiranno nel polo unico: ci sarà una mensa diversa, che avrà bisogno di più personale ed è quindi necessario aumentare le tariffe».
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