Proprietà della Provincia intitolata a Ramelli, «mozione provocatoria»

La Redazione Web
La proposta di due consiglieri di FdI verrà votata il 30 luglio. Il comunicato firmato da partiti, sigle sindacali e associazioni partigiane: «Pura propaganda, va respinta»
La formella a Brescia intitolata a Ramelli - © www.giornaledibrescia.it
La formella a Brescia intitolata a Ramelli - © www.giornaledibrescia.it
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Intitolare una proprietà della Provincia di Brescia a Sergio Ramelli, il militante del Fronte della Gioventù aggredito a sprangate nel 1975 da un gruppo di estrema sinistra e morto dopo settimane di agonia. Questa la proposta di due consiglieri di Fratelli d’Italia che verrà discussa e votata la proposta nel prossimo Consiglio, in calendario il 30 luglio.

Il comunicato

«Un’iniziativa di chiaro carattere propagandistico e strumentale, già messa in atto in altre realtà territoriali, che fa parte della strategia revisionista di un mondo politico che, anziché recidere le proprie connessioni con la forma peggiore assunta dal fascismo storico, quello della Repubblica sociale italiana, persegue il mantenimento di atteggiamenti ambigui e revisionisti». A scriverlo, in un comunicato congiunto, sono partiti e liste (Pd, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Avs, Movimento 5 Stelle, Al lavoro per Brescia, Provincia Bene Comune e Brescia Attiva), sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) e associazioni partigiane (Anpi, Fiamme Verdi e Aned).

Il ricordo

Al ricordo dei morti di quella tragica stagione di violenza, ricordano i firmatari, «Brescia ha dedicato il “Memoriale delle vittime del terrorismo”, realizzato da Casa della Memoria, che conta 452 formelle costituenti un itinerario della memoria che significativamente parte da Piazza della Loggia, teatro della strage neofascista del 1974, fino al Castello». Un progetto del quale l’Amministrazione è parte attiva, e pertanto – prosegue il comunicato – «ha già onorato in uno spazio rispettoso e in forme non ideologiche né identitarie la morte di Sergio Ramelli».

L’appello

La mozione in questione, secondo i partiti, i sindacati e le associazioni che hanno sottoscritto la nota, non può essere considerata un atto di memoria, «bensì un gesto provocatorio di propaganda, ideologicamente ben riconoscibile e connotato, che va respinto». L’appello è dunque a «respingere questa richiesta, che dietro la maschera del ricordo di una vittima si propone di promuoverne la storia politica e ideologica, che fu contraria all’ordine costituzionale e alle istituzioni repubblicane nate dalla lotta di liberazione, di cui quest’anno ricorda e celebra l’80° anniversario».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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