Senzatetto, il Parlamento europeo esorta gli Stati: «Strategie comuni»

Nel 2020 si chiese la creazione di un quadro comuitario di strategie nazionali, tra cui norme sugli aiuti statali e leggi fiscali per porre fine al fenomeno entro il 2030
Una situazione di disagio
Una situazione di disagio
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In una risoluzione del 24 novembre 2020 il Parlamento ha richiesto all’Ue e agli Stati membri di «porre fine al fenomeno dei senzatetto entro il 2030». Gli eurodeputati hanno raccomandato la creazione di un quadro comunitario di strategie nazionali (norme sugli aiuti statali, leggi fiscali, strategie) sollecitando gli stati membri «a depenalizzare il fenomeno dei senzatetto e a continuare a mobilitare fondi per affrontare il problema».

Diritti umani

L’accesso a un alloggio decoroso costituisce infatti uno dei diritti umani fondamentali, ma il Parlamento ha ricordato che molte persone dormono per strada in Europa. Le conseguenze del caro vita, della perdita del lavoro e della crisi finanziaria si sono riflesse «nell’impoverimento di vari strati della popolazione, con una maggiore difficoltà nell’ottenere o nel mantenere un alloggio».

La crisi dovuta alle conseguenze della pandemia da Covid-19, «che ha portato a un’ulteriore recessione economica e alla perdita di posti di lavoro, hanno aggravato la situazione». La mancanza di alloggi economicamente accessibili è un problema in netta crescita. Mediamente, i prezzi delle case sono aumentati del 47% nel 2023 rispetto al 2015.

«Questo – si legge – rappresenta una preoccupazione rilevante. Nel 2023, il 10,6% delle famiglie nelle città e il 7% delle famiglie nelle aree rurali ha speso oltre il 40% del proprio reddito disponibile per l’abitazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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