Saranno i sub a rimuovere la discarica sul fondo del lago d’Iseo
Un incontro istituzionale tra Regione Lombardia, Comune di Tavernola ed Autorità di Bacino, lo scorso giovedì, ha tracciato le azioni che permetteranno di rimuovere i rifiuti individuati nel lago d’Iseo, al largo della costa di Tavernola.
Il progetto di intervento
«Era indispensabile individuare la strada da seguire e l’alternativa migliore tra quelle proposte è la rimozione – hanno dichiarato l’assessore regionale Giorgio Maione, il presidente di Autorità di Bacino Alessio Rinaldi e il sindaco di Tavernola Roberto Martinelli –. I costi delle operazioni sono stati quantificati in tre milioni e quattrocentomila euro, ma c’è un impegno condiviso a reperire le risorse per risolvere definitivamente e in tempi brevi una questione che dura da cinquant’anni».
«Ora abbiamo le analisi, la mappatura dei cumuli, un documento di fattibilità, a cura di Thetis Costruzioni e una sintonia tra tutte le istituzioni sul piano operativo – hanno affermato i referenti –. Intendiamo andare fino in fondo».
Mappatura
Le analisi svolte nei mesi scorsi dal Cnr e Arpa hanno portato all’individuazione di due aree d’accumulo: una prima area di circa 450 metri quadri e una seconda area più piccola di circa 22 metri quadri.
I rifiuti sono costituiti da guarnizioni e scarti di lavorazione in plastica, gomma e amianto.
Si è evidenziata l’assenza di pericoli immediati per la salute e l’ambiente, ma il materiale è risultato non inerte e anche per questo motivo il gruppo di lavoro ritiene la rimozione come la scelta più idonea, soprattutto dal punto di vista della salvaguardia complessiva e a lungo termine dell’ambiente, anche per evitare future attività di manutenzione, gestione e monitoraggio.
Soluzione combinata
L’alternativa migliore tra quelle analizzate a livello operativo è la soluzione combinata, che prevede di agire prima con operatori tecnici subacquei per i rifiuti grossolani e successivamente con la «sorbonatura», una particolare tecnica di aspirazione, per i rifiuti più piccoli e sedimenti anche perché gli scarti si trovano a profondità che sfiorano i 50 metri e quindi le operazioni sono molto impegnative a livello umano.
Le tempistiche comprensive di procedura di avvio, fasi progettuali ed esecutive sono stimate in due anni. L’individuazione e la mappatura, realizzate nei mesi estivi, hanno stabilito che i rifiuti sono stati depositati tra gli anni ’60 e ’70.
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