Risse, violenza e fragilità: l’estate «da paura» al parco Tarello
Una donna sulla sessantina fugge a gambe levate col volto terrorizzato. Alle sue spalle una ragazza straniera le urla parole incomprensibili. Tra la babele di lingue si distingue solo: «Vai via, questo è il mio posto». La spinge, la donna cade rovinosamente a terra. Viene salvata dal pestaggio solo dal casuale intervento di un passante. Un attimo dopo arrivano due ragazzi, vanno a muso duro contro la ragazza, si sfiorano, si fermano un attimo prima della colluttazione.
È solo l’ultima scena di ordinaria follia in un normale pomeriggio di inizio agosto al parco Tarello - da tempo ricettacolo di fragilità e marginalità che con la stagione estiva mostra ancora di più i suoi eccessi. «Tutti i giorni è così», riflette ad alta voce un anziano residente che ha assistito alla scena senza scomporsi, seduto sulla panchina.
Verde «pericolo»
Si muove costantemente tra l’instabilità e l’ordinario, questo spazio verde che tra skyline e concept architettonico richiama i grandi parchi metropolitani: da un lato due fidanzati giocano a volley, dall’altro gruppi di extracomunitari se le danno di santa ragione. Da una parte residenti che fanno jogging, dall’altra senzatetto hanno trovato un giaciglio all’ombra delle «Gloriette» - quella «struttura trasparente e asimmetrica» il cui senso in pochi hanno finora compreso.
È la zona della palestra all’aperto - proprio a metà dell’ellisse che definisce i 90mila metri quadri di parco - l’epicentro delle tensioni. Solo poche ore fa l’ennesima zuffa, finita a calci e pugni, che ha visto protagonisti due uomini e ha coinvolto decine di presenti.
Frequentata pressoché in tutte le ore da sportivi ma anche da sbandati, la piastra sportiva fa da «ingresso» ad un’area alberata che pare un’enclave ben protetta. Qui c’è anche la base dello spaccio di stupefacenti di Brescia Due. Il via vai di consumatori è costante e durante i frequenti blitz delle forze dell’ordine le vie di fuga sono garantite all’ombra di querce e platani. Dopo, però, tutto torna uguale.
«Nei mesi estivi la situazione peggiora, ad agosto non ne parliamo - spiega un podista -, dalle 18 in poi è meglio evitare di correre qui. Si rischia di trovarsi in mezzo a qualche rissa o di essere avvicinati per chissà cosa».
I residenti hanno paura
Nonostante tutto i residenti di Brescia Due continuano a frequentare il parco, progettato quasi venti anni fa da uno studio di Lisbona dopo un concorso internazionale e dedicato a Camillo Tarello (agronomo bresciano che inventò la rotazione agraria nel Cinquecento), ma la paura pare diffusa. «Potrebbe essere un bellissimo parco e in alcuni fine settimana è anche molto e ben frequentato - racconta un abitante della zona -, ma dal tardo pomeriggio tutti tendono ad evitarlo perché viene percepito come insicuro».
Proprio lo scorso 29 luglio è scaduta la manifestazione di interesse attivata da Palazzo Loggia per riqualificare e valorizzare il padiglione «Gloriette» - oggi, come detto, abbandonato -. La concessione trentennale a privati prevede il recupero della struttura da 25 pilastri. L’obiettivo del Comune è «rendere la zona più presidiata e sicura».
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