L’isola di fango tra Pisogne e Costa Volpino sparirà entro fine anno

Tre isole molto belle e una proprio brutta e pericolosa, da eliminare. Il Sebino possiede tre perle, Monteisola, Loreto e San Paolo, meta di gite e oggetto di foto, e una posticcia, che si è formata negli anni alla foce del fiume Oglio nell’alto lago, tra i comuni di Pisogne e Costa Volpino. È formata da tronchi, rami, massi e fango che si sono depositati soprattutto dopo le giornate di maltempo e che, in determinati periodi di secca, affiora dalle acque.
Il dragaggio
La Regione, nei giorni scorsi, ha approvato il piano degli interventi di regimazione idraulica attraverso l’escavazione di materiali litiodi, per il dragaggio del fondale nella zona della foce, tra cui c’è anche l’operazione di Pisogne-Costa. Si tratta di prelevare circa 10mila metri cubi di materiale.

Il bando
Sarà l’Autorità di bacino dei laghi Iseo, Endine e Moro a occuparsene: a breve l’ente pubblicherà un apposito bando di gara, con base d’asta a 60mila euro e una scadenza al 25 agosto. I lavori, se tutto andrà bene, saranno assegnati nei primi giorni di settembre e a seguire l’impresa aggiudicataria avrà 90 giorni per partire con il progetto e liberare la foce dell’Oglio dai detriti ghiaiosi. A operare saranno i battelli spazzini della società Mpl, che recuperano il materiale trascinato a lago dal fiume. L’intervento dovrebbe chiudersi entro fine 2025.
Il rischio
L’area è situata nelle vicinanze del porto commerciale da cui partono i battelli della Mpl. La possibilità che i battelli non riescano più accedervi è concreta: nei casi più estremi, la barriera formata da sabbia, ghiaia e tronchi potrebbe interrompere il flusso dell’acqua del fiume e allagare i campi e l’abitato di Pizzo, frazione a lago di Costa Volpino.
«C’è un’isola composta da fango, detriti e ghiaia – spiega il presidente dell’Autorità di bacino lacuale Alessio Rinaldi – e occorre intervenire al più presto per risolvere il problema. È un’area pericolosa sia per il trasporto pubblico locale sia per i natanti. Serve una soluzione urgente: abbiamo posizionato delle boe di segnalazione per delimitare la zona».
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