Alla ricerca di Zorzo tra i vigneti franciacortini

La Redazione Web
La leggenda di Zorzo è una delle più famose in Franciacorta
Immersi nel verde e nei vigneti
Immersi nel verde e nei vigneti
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Sono un patrimonio immateriale eppure rischiano di scomparire col trascorrere inesorabile dei decenni. Le leggende sono parte integrante della storia dei territori, in particolar modo di quelli che vantano origini antropiche più antiche. Come in Franciacorta, dove una delle leggende più famose è quella di Zorzo.

La leggenda

Zorzo era un omone, disertore dell’esercito austriaco, che vagò dalla Valcamonica fino a giungere in questo pezzo di terra. Qui si stabilì nel monte dietro Palazzo Torri a Nigoline di Corte Franca, dormendo qua e la, riparandosi con ciò che la natura offriva. Si innamorò di una bella contadina dai capelli rossi ed ogni mattina si recava a casa della giovane lasciando un mazzo di fiori sul davanzale della sua finestra. Un giorno la contadina incontrò Zorzo e spaventata dal suo aspetto selvatico lo rifiutò e fuggi. L’uomo si chiuse ancor più in sé stesso e rifiutò completamente la vita comunitaria.

Lo spirito di Zorzo

Si dice che lo spirito di Zorzo vaghi ancora su questo monte inseguendo il fantasma dell’amata e che ogni anno, all’anniversario della sua morte, una mano ignota lasci un fiore selvatico all’ingresso del cimitero di Nigoline. Come spesso accade, alle origini della leggenda c’è un pezzo di realtà. E dai racconti degli anziani tramandati oralmente di generazione in generazione emerge un personaggio ricorrente: proprio Zorzo, che sembrerebbe essere effettivamente vissuto tra il XIX e il XX secolo. Qualcuno racconta che venne da queste parti come pastore alla ricerca di nuovi pascoli per il proprio gregge, qualcun altro invece dice che conobbe questi luoghi in occasione degli scambi che la gente di montagna proponeva ai contadini del piano.

Il furto di animali

Tutti però concordano che il randagio fosse specializzato nel furto di animali da cortile, che accalappiava con l’abilità di una volpe, scavalcando muri e recinti specialmente di notte. La minaccia di Zorzo, inoltre, pare impaurisse i bambini e stimolasse la loro diligente attenzione nell’assicurarsi che, la sera, gli animali domestici fossero tutti ben rinchiusi nei loro recinti.

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