Rezzato, stalker perseguita la ex fino a incendiarle l’auto

È stato l’epilogo di una lunga serie di episodi di stalking. Dopo telefonate, messaggi, appostamenti e minacce l’ultimo atto poteva finire in tragedia. Non è stato un incidente e nemmeno un cortocircuito come poteva inizialmente sembrare. La vettura di proprietà di una trentenne e divorata dal fuoco nelle scorse settimane in un parcheggio di Rezzato era stata cosparsa di benzina. E data alle fiamme.
L’incendio
Le indagini degli agenti della Polizia locale di Rezzato coordinate dal pubblico ministero Iacopo Berardi hanno portato all’ex fidanzato della ragazza che da tempo la tormentava. Sarebbe stato lui infatti a versare almeno venti litri di benzina sulla vettura della ex che in quel momento era al lavoro e ad appiccare l’incendio che ha distrutto l’auto. Sarebbe stato un modo per far pagare alla ragazza la decisione, comunicata qualche mese prima, di interrompere la relazione. È questa la convinzione di chi indaga che non crede che la volontà dell’uomo – trentenne residente a Brescia – fosse quella di uccidere la ex, ma «solo» spaventarla e comunque mandarle l’ennesimo messaggio. Sicuramente il più estremo e inquietante.
Tra l’altro arrivato in un momento in cui la donna era convinta che l’ex fidanzato si fosse tranquillizzato. E invece si è ripresentato con ancora più rabbia dopo un periodo di apparente calma. Il trentenne non è stato ripreso dalle telecamere mentre riempiva di benzina l’auto della ex, ma ha commesso almeno un paio di passi falsi che gli investigatori hanno trasformato in prove.
L’ordinanza
Finito nel registro degli indagati con l’accusa di stalking, ora nei confronti dell’uomo è scattato un provvedimento su ordinanza cautelare emessa dal gip. Il magistrato titolare dell’inchiesta avrebbe voluto applicare il braccialetto elettronico, ma davanti al rifiuto del trentenne di indossare il dispositivo che ne avrebbe controllato ogni movimento, il pm ha chiesto e ottenuto che scattasse il divieto di dimora a Rezzato. Il giovane non può quindi più mettere piede nel paese dove la ragazza vittima di atti persecutori lavora e dove lui si presentava con una certa insistenza fino al giorno in cui è arrivato a dar fuoco all’auto. Inoltre deve rimanere ad almeno 500 metri di distanza da lei. Basterà? È la speranza della ragazza, stremata dall’atteggiamento morboso dell’ex e sotto choc dopo l’ultimo inquietante episodio.
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