Referendum, seggi aperti dalle 7: si può votare fino alle 15 di domani

Cinque quesiti (i primi per cancellare quattro norme sul lavoro, l’ultimo sulla cittadinanza) e una giornata e mezzo per centrare il quorum. È questa la «sfida madre» del referendum che oggi, dalle 7 alle 23, e domani, dalle 7 alle 15, chiamerà ai seggi 948.855 persone iscritte nei registri elettorali della provincia di Brescia, dove sono state allestite 1.172 sezioni, di cui dieci ospedaliere. Si tratta di un referendum abrogativo: significa che i risultati saranno validi solo se voterà il 50%+1 degli aventi diritto al voto, che sono complessivamente 51.303.216 (di cui 5.302.299 sono all’estero). Altrimenti, i risultati saranno nulli.
Cosa serve
Per votare è necessario avere compiuto 18 anni, presentarsi al proprio seggio con un documento d’identità valido (o la ricevuta della richiesta di rilascio della carta d’identità elettronica): in caso contrario, l’elettore può essere anche identificato da uno dei membri del seggio che lo conosce, oppure da un altro elettore del comune noto al seggio e che ha con sé il proprio documento. Serve avere con sé anche la tessera elettorale con spazi disponibili: in caso di smarrimento, è possibile richiederne una copia all’ufficio elettorale del proprio comune. Gli uffici dell’anagrafe saranno aperti in via straordinaria per il rilascio della tessera elettorale e della Cie. A Brescia, a causa dei lavori in corso, le sezioni elettorali dalla 301 alla 311 sono state temporaneamente trasferite nella scuola primaria Tiboni (in via Interna, 22).
Una, tutte, zero schede

Una volta raggiunto il seggio di riferimento (numero e indirizzo sono riportati sulla tessera elettorale), gli elettori potranno ricevere cinque schede di colore diverso, una per ogni quesito. Potranno, ma non è obbligatorio: si possono ritirare tutte, una sola, alcune oppure nessuna. Questa è la prima scelta che condizionerà direttamente il calcolo relativo al raggiungimento del quorum. Se si vogliono tutte le schede e si esercita il diritto ad esprimere una preferenza (anche annullando il voto o lasciando in bianco), si viene conteggiati tra i votanti di tutti i quesiti. Se si ritirano solo alcune schede, si è considerati votanti solo per i rispettivi quesiti; se ci si reca al seggio ma non si ritira alcuna scheda, si è registrati come «non votanti» e dunque non si contribuisce al raggiungimento del quorum.
Come si vota
Raggiunta la cabina elettorale, si vota tracciando un segno sulla casella del «sì» se si è favorevoli all’abrogazione della norma in questione, oppure sulla casella del «no» se si vuole che la norma non cambi. Se il voto non è espresso in modo comprensibile, la scheda verrà annullata. La soglia minima non è mai stata raggiunta negli ultimi trent’anni, ad eccezione del 2011, quando gli elettori si sono espressi sul quesito sull’acqua pubblica. Nel caso in cui venga raggiunto il quorum, è quasi scontato che i «sì» avranno la meglio, visto che la stragrande maggioranza dei contrari preferirà starsene a casa. Ecco perché il focus delle campagne politiche è tutto sull’affluenza.
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