Raccolta di San Martino 2025: abiti usati per aiutare i bimbi in India

Trenta centri di raccolta, 120 parrocchie coinvolte e circa 80mila sacchi gialli già distribuiti ad oggi: sono i numeri dell’edizione 2025 del tradizionale appuntamento con la raccolta di San Martino, organizzata dall’Ufficio oratori della Diocesi con la collaborazione di Caritas e cooperativa Cauto.
Cosa si fa
L’evento solidale riprende il cammino raccogliendo indumenti, scarpe e borse, tutte in buono stato, che si tramuteranno in fondi per sostenere il progetto di sostegno nutrizionale per i bambini affetti da Hiv a Matigara (West Bengala – India) accolti dalla Città della Salute Jesu Ashram.
I ragazzi di oratori e parrocchie sono nuovamente chiamati in prima persona a diventare i protagonisti della grande raccolta di abiti dismessi, indumenti e accessori, che non verranno mandati al macero, ma reinseriti nel mercato dell’usato. Saranno raccolti sabato 8 e domenica 9, sabato 15 e domenica 16 e per finire sabato 22 e domenica 23 novembre. Le postazioni sparse sul tutto il territorio di città e provincia (consultabili sul sito) saranno gestite dalle parrocchie che provvederanno in modo autonomo a organizzare il ritiro dei sacchi, che saranno affidati a Cauto.
«La raccolta è tradizione per la continuità che vanta almeno da due decenni – ha spiegato don Giovanni Milesi, presidente del Centro oratori –, collaudata nel format che da tempo ha allungato i tempi di consegna e coinvolto Cauto, da sempre attento al riuso e riciclo, in questa operazione solidale che veicola anche il valore educativo tra i giovani».
Concretezza
Un’attività attesa e richiesta, dunque, perché promuove l’attenzione alla concretezza che è ancora molla educativa. Nel 2022 sono stati ben 160mila i chili di materiale raccolti; altrettanti nel 2023 e 170mila invece lo scorso anno. Si conta di superare questa quota.
«Una carità tradotta in gesti concreti e in impegno costante, una carità che diventa stile di vita», ha aggiunto Stefano Savoldi della Caritas ricordando con Lorenzo Romanenghi, direttore operativo Cauto, che si fa del bene ai beneficiari, ma anche all’ambiente, evitando inutili sprechi. Sono proprio questi i valori della raccolta di San Martino: il lavoro che offre integrazione ai più svantaggiati; la sostenibilità, che riduce lo spreco per lo smaltimento dei materiali scartati e il beneficio anche economico per i progetti destinati di anno in anno.
«Nel corso degli anni, il nostro lavoro di sensibilizzazione ha rivelato una realtà dura e straziante: molti genitori affetti da Hiv, devastati dalla malattia e dalla povertà, muoiono lasciando figli piccoli, alcuni dei quali sono anch’essi sieropositivi – ha spiegato Patrizia Bianconi di Sos India –. Per affrontare questo problema, abbiamo lanciato il programma di sostegno nutrizionale, che attualmente aiuta 50 bambini in questa situazione. Brescia ora sarà conosciuta e apprezzata per l’aiuto che i nostri piccoli riceveranno per un anno intero».
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