CronacaBassa

Leno, pullman pieno: autista si ferma e non fa salire tutti gli studenti

È successo ieri mattina: il conducente, che è anche sindacalista Cobas, ha preso questa decisione per motivi di sicurezza e ha attaccato duramente la società Arriva per la situazione di lavoro degli autisti
Code per prendere l'autobus - © www.giornaledibrescia.it
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Vedere i pullman sovraffollati e decine di studenti ammassati alle fermate in attesa del loro turno è diventato quasi accettabile. Perché ogni anno la situazione si ripete sempre allo stesso identico modo, nonostante le promesse e le rassicurazioni delle società di trasporti e delle istituzioni. Un problema per migliaia di studenti bresciani e le loro famiglie. Ma la situazione smette di essere accettabile quando i passeggeri, che per quel servizio hanno pagato il biglietto o l’abbonamento, sono costretti a rimanere a terra, consapevoli che se vogliono arrivare a destinazione in orario devono chiamare a casa.

La vicenda

Ed è esattamente quello che è successo ieri mattina, a Leno, a quindici studenti, che dovevano prendere il pullman che collega Ghedi a Verolanuova, passando appunto da Manerbio, dove molti di loro scendono per andare all’Istituto di istruzione superiore «Pascal-Mazzolari».

A prendere la drastica decisione è stato l’autista, Nicola Caletti, che oltre a svolgere questa professione da 25 anni per la società Arriva è anche il rappresentate sindacale dei Cobas. Una scelta per nulla semplice, visto che un collega, l’anno scorso, tra Cellatica e Gussago, per un fatto analogo era stato picchiato.

«La situazione è diventata inaccettabile e noi autisti siamo troppo stressati, non possiamo rischiare: per noi, ma soprattutto per gli utenti - spiega il conducente -. C’erano troppe persone sull’autobus, per di più studenti che con gli zaini occupano ancora più spazio. Io al massimo posso portare 21 passeggeri in piedi, oltre ai 52 seduti. Sull’autobus c’erano 29 persone in piedi e altre pronte a salire. Per questo ho deciso di chiamare il 112 e sul posto, in piazza a Leno, è intervenuta una pattuglia della Polizia locale. Non potevo decidere io chi doveva scendere e quindi alcuni di loro sono si sono offerti e sono stati costretti a chiamare i loro familiari perché la mia era l’ultima corsa della mattina».

La denuncia

Ma la decisione presa dal conducente è stata anche l’occasione per «dire basta a condizioni per noi durissime - continua il sindacalista -. Trasportiamo persone, non oggetti: siamo noi a rispondere della loro sicurezza, senza contare il fatto che in certe condizioni è difficile guidare. Quali sono le soluzioni? Ovviamente aumentare le corse, soprattutto in quella tratta. Ci sono zone davvero critiche, come quella di Remedello. La società dice che non è possibile aumentare i pullman perché mancano gli autisti. Per forza, viste le condizioni economiche e lavorative molti appena possono se ne vanno. E noi siamo probabilmente quelli messi meno peggio: i terzisti, cioè gli autisti assunti tramite le società in appalto (sono 20 quelle che lavorano per Arriva) fanno turni ancora più massacranti».

A dare man forte al collega, Rino Basili, rappresentante dell’Organizzazione sindacati autonomi e di base (Or.s.a.): «La situazione è esasperante ed è proprio l’organizzazione aziendale a essere inaccettabile. I 40 minuti di straordinario previsti da contratto sono quasi sempre sforati e ci sono colleghi, soprattutto i terzisti (come l’autista che settimana scorsa ha investito e ucciso una donna in città), che sono sottoposti a turni ancora più pesanti, a volte dalle 5.30 alle 21. Dobbiamo pensare a noi stessi, ma anche alle persone che trasportiamo e agli altri utenti della strada».

Non solo un’emorragia di autisti, ma anche di meccanici. A dirlo è stato il segretario generale della Filt-Cgil bresciana, Mauro Ferrari: «Di autisti ne mancheranno 70, ma di recente abbiamo perso anche un trentina di meccanici. Poi succedono gli incidenti come a Castrezzato, dove un autobus ha preso fuoco».

Dalla società

«Arriva Italia monitorerà immediatamente l’andamento del servizio e valuterà eventuali correttivi da adottare per venire incontro alle esigenze della clientela».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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