Provincia, approvata l’intitolazione di un immobile a Sergio Ramelli
Il Consiglio provinciale di Brescia ha approvato oggi, in seduta straordinaria, la mozione che impegna l’Amministrazione a intitolare un immobile o uno spazio pubblico alla memoria di Sergio Ramelli, giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso da estremisti di sinistra vicini ad Avanguardia operaia il 19 aprile del 1975.
La mozione, respinta mercoledì scorso per mancanza del numero legale, è passata con otto voti favorevole sui nove presenti. Laura Trecani di Lombardia Ideale non era presente, mentre Agostino Damiolini della Lega si è astenuto. L’obiettivo, spiegano i promotori, è ricordare Ramelli come simbolo della libertà di pensiero e della condanna alla violenza ideologica.
«Un gesto di verità e giustizia, che restituisce dignità istituzionale a una figura troppo a lungo rimossa», ha commentato Diego Zarneri, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Il primo firmatario Tommaso Brognoli ha definito l’iniziativa «un dovere verso le nuove generazioni».
La minoranza
I consiglieri della lista Territorio Bene Comune hanno scelto di non partecipare alla seduta del Consiglio provinciale perché «la mozione imposta al Consiglio, voluta da una parte del gruppo di Fratelli d’Italia e priva di un reale confronto tra le forze presenti in Consiglio. Su un tema così delicato e profondo come quello della memoria storica, ci saremmo aspettati un dibattito serio, condiviso, istituzionalmente maturo. Invece, si è scelto scientemente di forzare i tempi e i toni».
Le parole del senatore Bazoli
«I morti per mano della violenza politica non hanno distinzione. Dunque Sergio Ramelli, il giovane studente di destra ucciso negli anni 70 da estremisti di sinistra, deve essere ricordato al pari delle vittime di segno diverso, non c’è dubbio. Ma l’iniziativa di Fratelli d’Italia di intitolargli un immobile in Provincia, cui si è unita Forza Italia, con la sola astensione meritoria di un esponente della Lega, ha il sapore acido della strumentalità, del revanchismo, della faziosità, su un tema che meriterebbe ben altra sensibilità». Così il deputato bresciano del partito democratico Alfredo Bazoli commenta il voto del consiglio provinciale di Brescia che ha dato parere favorevole all’intitolazione di un immobile a Sergio Ramelli.
«Il significato è dunque chiaro – contiua il senatore –: siamo la destra, siamo al potere, è ora di prenderci la rivincita, è ora di riscrivere la storia, è ora di imporre i nostri simboli, che siano il povero Sergio Ramelli, o il fondatore di Ordine Nuovo Pino Rauti, cui è stato intitolato un circolo bresciano di Fratelli d’Italia. Un’operazione che serve solo a dividere, ad aprire solchi, a creare risentimenti, in una città che è stata ferita dalla violenza neofascista e che ha fatto di tutto, a partire dalla Casa della Memoria, per creare le condizioni di una riflessione storica seria e consapevole».
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