Protesta ProPal in stazione, un viaggiatore: «Bloccato senza informazioni»

Tremila persone hanno bloccato la stazione ferroviaria di Brescia occupando i binari in segno di protesta dopo l’abbordaggio delle navi militari israeliane alle imbarcazione della Global Sumud Flotilla. Un gesto forte che, come sempre accade, non mette tutti d’accordo. Abbiamo intervistato un viaggiatore che si trova bloccato su un treno poco fuori Brescia.
Signor Claudio, cos’è successo?
Sono partito alle 18.15 da Milano centrale per Venezia e dovevo arrivare alle 19.55 a Brescia, siamo bloccati da più di mezz’ora e non si capisce quando potremo ripartire. Secondo me ci vogliono circa 5 minuti per arrivare in stazione e quindi la cosa è ancora più frustrante. Tutto quello che so lo sto leggendo sui siti d’informazione.
Lei cosa ne pensa?
In realtà non capisco quale possa essere il vantaggio per la causa palestinese. Secondo me si crea l’effetto opposto. Bloccare i treni o, come è successo a Caselle, dove hanno tagliato le reti dell’aeroporto, ha poco senso. Io immagino ci siano migliaia di persone che in questo momento dicono “ma perché?”. Io posso essere d'accordo, ma perché perché dovete danneggiarmi, io non ho fatto nulla. Cioè, domani c'è uno sciopero generale: una persona lo sa e si organizza.
Avete avuto qualche indicazione dettagliata dalle Ferrovie?
In realtà no, il capotreno ci ha detto di metterci comodi perché prevedeva che il treno stesse fermo per parecchio tempo. Nulla in più di questo.
Com’è la situazione sul treno? La gente è tranquilla?
Solo qualche sbuffo. Le persone comprendono quello che sta succedendo, quindi non c’è agitazione. Però ripeto: nessuno se lo aspettava perché c’è uno sciopero programmato per domani. Poi comunque le persone sono abituate ai ritardi e anche alle proteste.
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