Primo Maggio, oltre 5mila persone in corteo per la Festa del lavoro
È forse la prima volta che gli organizzatori azzardano numeri inferiori a quelli della questura. Circa 4mila secondo i sindacati; almeno 5 mila secondo la Polizia. Ma sono probabilmente di più i lavoratori che hanno sfilato questa mattina per le vie della città in occasione di questo Primo Maggio, Festa del lavoro.
In testa la banda del Comune di Brescia, Isidoro Capitanio, subito dietro lo striscione unitario delle tre maggiori sigle sindacali Cgil-Cisl-Uil. In corteo, con la fascia tricolore anche la sindaca di Brescia, Laura Castelletti: «Partecipo a questa giornata da sempre – ha detto Castelletti – fin da quando, bambina, mi ci portava mio padre. Il tema del lavoro è centrale nella crescita e nello sviluppo del nostro paese e dei nostri concittadini – ha ricordato –. Grande attenzione quest’anno al tema della sicurezza, che rimane fondamentale in un paese civile».
«Uniti per un lavoro sicuro» lo slogan coniato dai sindacati confederali per celebrare quest’anno la Festa del lavoro. «Un lavoro per vivere non per morire» si legge su uno dei tanti striscioni portati dai lavoratori, mentre gli altoparlanti intonano «Bella Ciao».
Il corteo, partito da piazza Garibaldi ha percorso via della Pace, via Dante, Corso martiri della libertà per imboccare poi via Moretto, via Gramsci, X giornate per ritrovarsi tutti in piazza Loggia dove, dopo un omaggio alla stele dei caduti del 28 maggio 1974, ci sono stati gli interventi dal palco.
Migliaia le bandiere al vento delle varie sigle sindacali, in testa quelle della Uil cui è toccato quest’anno l’organizzazione dell’evento e le conclusioni della giornata, fatte a turno ogni primo maggio dalle maggiori sigle. L’anno scorso era toccato alla Cgil. In corteo anche bandiere dei pensionati, qualcuna arcobaleno della pace e del Movimento 5 Stelle, insieme anche a quelle della Palestina. «Precarietà, miseria e lutto, pagherete caro, pagherete tutto» uno degli slogan contro la guerra urlato dai tanti ragazzi presenti al corteo.
Al governo è stato riservato un altro slogan: «La chiaman sicurezza ma è solo repressione che serve a comandare per conto del padrone», con riferimento ai decreti firmati da ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. In coda, come da tradizione, gli stendardi rosso acceso dell’Internazionale comunista. Sul palco in piazza Loggia sono stati letti i nomi dei sei lavoratori morti a Brescia in questo 2025: 113 quelli che hanno perso la vita nella nostra provincia negli ultimi tre anni. In memoria di questi caduti, la piazza ha osservato un minuto di silenzio.
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