Cronaca

Dalle fabbriche ai cantieri: impegno corale per la sicurezza sul lavoro

Angela Dessì
Più formazione, a partire dalle scuole, e attenzione ai rischi correlati all’abitudine. L’obiettivo è salvaguardare la vita
La formazione parte dalle scuole per arrivare poi in cantiere © www.giornaledibrescia.it
La formazione parte dalle scuole per arrivare poi in cantiere © www.giornaledibrescia.it
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La sicurezza sul lavoro non la si conquista una volta per tutte. La sicurezza sul lavoro la si conquista ogni giorno, impegnandosi senza esclusioni per lo stesso obiettivo e senza abbassare mai la guardia. Una consapevolezza che ormai abbraccia tutti, anche gli stessi datori di lavoro, che proprio nella data simbolica del Primo maggio (e alla luce dell’ennesimo drammatico incidente mortale) tornano a ribadire il loro impegno per lo sviluppo e il radicamento di una cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro che davvero, e si potrebbe dire finalmente, sappia fare la differenza. Anche nei numeri.

«Un incidente sul lavoro, indipendentemente dalla gravità, è sempre un evento che non si dovrebbe verificare – esordisce Fabio Astori, vicepresidente di Confindustria Brescia con delega a Transizione Ecologica e Sicurezza nonché vicepresidente di Federmeccanica –. Se poi l’incidente causa danni alle persone, diventa una vera ferita, anche per il datore di lavoro, che oggi più che mai ha la consapevolezza che la vera ricchezza e priorità siano proprio le persone. Certo, a volte ci sono elementi imponderabili, ma ogni imprenditore deve mettere in campo tutti gli strumenti possibili anche per ridurre al minimo questo aspetto, intervenendo tanto sui macchinari e sulle manutenzioni quanto sulla formazione interna dei lavoratori, perché solo una maggiore consapevolezza del rischio può portare ad una maggiore tutela». Il tema, del resto, riguarda tutti i settori e le dimensioni aziendali, ed evoca la necessità di non limitarsi alla «semplice» formazione teorica, dando invece spazio anche a buone pratiche sul campo.

Il tema della sicurezza riguarda tutti i settori e le dimensioni aziendali © www.giornaledibrescia.it
Il tema della sicurezza riguarda tutti i settori e le dimensioni aziendali © www.giornaledibrescia.it

Una visione condivisa anche da Confapi Brescia, che per voce del direttore relazioni industriali e sindacali, Raffello Castagna, spiega: «La vera innovazione oggi si fa proprio sulla cultura della sicurezza, e noi come organizzazione la facciamo andando “in trincea”, vale a dire entrando nelle aziende e spiegando loro il valore di certi comportamenti e certe tutele. L’analisi dei dati ci aiuta poi a comprendere le criticità, come ad esempio quella dell’invecchiamento della popolazione lavorativa, o di chi svolge la stessa mansione da anni e tende ad abbassare la guardia».

Prevenzione

Una vision sposata anche dal presidente di Anec Brescia, Angelo Massimo Deldossi, per il quale «serve una formazione costante, non solo quella attuata in fase di avvio al lavoro per i nuovi operai, laddove la percezione del rischio può essere non totalmente formata, ma anche per i lavoratori strutturati. Infatti – dice – uno degli elementi da tenere monitorati è l’abitudine, specialmente nella fascia più anziana, che espone a un maggior rischio determinato dalla routine».

Del resto, il problema tocca tutti, dagli industriali agli edili sino agli agricoltori e agli artigiani, come spiega il leader di Confartigianato Eugenio Massetti per il quale «non c’è festa del lavoro se non è garantita, prima di tutto, la sicurezza di chi lavora». «Come organizzazione siamo impegnati ogni giorno: nel 2024 abbiamo formato circa 600 aziende e oltre 1.800 dipendenti, anche attraverso corsi su misura presso le sedi aziendali, e abbiamo implementato moduli specifici per il settore edile e impiantistico, due tra i più esposti agli infortuni».

Analogo impegno nelle omologhe Cna e Associazione Artigani, con quest’ultima che sta investendo molto soprattutto nella formazione all’interno delle scuole, tanto che il presidente Mauro Marenda non disdegna un appello ai presidi: «Chiamateci».

Anche in ambito agricolo si lavora per una maggior sicurezza © www.giornaledibrescia.it
Anche in ambito agricolo si lavora per una maggior sicurezza © www.giornaledibrescia.it

«Al centro del nostro agire ci sono da sempre le buone pratiche, una maggiore consapevolezza della parte datoriale quanto dei lavoratori, gli investimenti in sicurezza uniti alla formazione e alla crescente professionalità, oltre che al rinnovo del parco macchine», chiarisce il presidente di Confagricoltura, Giovanni Garbelli, mentre Laura Facchetti di Coldiretti indugia sul grande sforzo compiuto dall’organizzazione anche a tutela delle ditte individuali e dei cosiddetti hobbisti, che talvolta trascurano i rischi connessi allo svolgimento, anche occasionale, di certe mansioni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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