Presidenza del Consorzio Franciacorta, tre nomi per il post Brescianini

Daniele Piacentini
L’assemblea eleggerà i nuovi amministratori del Consorzio che a loro volta sceglieranno il presidente: il nome più caldo pare essere quello di Emanuele Rabotti
Lo stabile che ospita il Consorzio, a Erbusco - © www.giornaledibrescia.it
Lo stabile che ospita il Consorzio, a Erbusco - © www.giornaledibrescia.it
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Una terna di nomi – con uno più in vista degli altri, almeno stando ai rumors dell’ultim’ora – per guidare il Consorzio di tutela del Franciacorta Docg. A decidere chi sostituirà Silvano Brescianini, non più candidabile visti i due mandati triennali espletati a partire dal 2019, saranno gli oltre 120 soci del Consorzio di Erbusco, che dal 1990 riunisce produttori e imbottigliatori della Franciacorta.

L’assemblea, fissata per questa mattina, eleggerà i nuovi amministratori del Consorzio, che a loro volta sceglieranno il presidente. Le bocche, nelle cantine, restano ufficialmente serrate. Tante le variabili da prendere in considerazione e già in passato l’assise ha visto ribaltarsi proposte che sembravano essere consolidate sui vertici di via Verdi. Qualche spiffero, però, c’è e parla di un possibile ritorno alle origini.

Possibile erede

Il nome più caldo per il post-Brescianini pare essere quello di Emanuele Rabotti, 67 anni, guida della storica Monte Rossa, nata nel 1972 sulla collina che domina la frazione Bornato di Cazzago San Martino e che, dal 2022, ha inaugurato la nuova cantina ipogea in un altro borgo cazzaghese, quello di Barco. Se eletto, Emanuele Rabotti sarebbe il secondo, in famiglia, a guidare il Consorzio. Il padre, Paolo Rabotti, è stato infatti il primo presidente in assoluto del Franciacorta Docg, eletto il 5 marzo 1990 nell’allora sede di Colombaro di Corte Franca dai 29 produttori originari per «garantire e controllare il rispetto della disciplina di produzione del vino Franciacorta».

In 35 anni molto è cambiato e al Docg si sono aggiunte altre denominazioni – Curtefranca Doc e Sebino Igt – ma l’obiettivo di fondo rimane sempre lo stesso: tutelare e valorizzare un vino eccezionale. Per farlo, visti i tempi complessi che il settore enologico affronta, tra i dazi sull’export e la necessità di stare al passo delle nuove modalità di consumo delle giovani generazioni, il Consorzio pare volere puntare su chi ha visione, esperienza e radici da decenni ben salde nel territorio. Un pedigree che possono vantare anche gli altri nomi che circolano per il ruolo di presidente: Paolo Pizziol di Villa Franciacorta – a Villa di Monticelli Brusati – e Arturo Ziliani di Berlucchi, a Borgonato di Corte Franca. 

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