Pomeriggi già bui, tornano i furti in casa: 20 denunce al giorno

Le forze di polizia rilevano una ripresa del fenomeno dopo la pausa estiva, numeri in linea col periodo dell’anno
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Furti in abitazione: massima allerta
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Sono almeno cinque o sei tutti i giorni i furti in casa denunciati in città a Brescia nelle ultime settimane. E un’altra quindicina quelli che quotidianamente arrivano agli uffici di tutte le forze di polizia sparse sul territorio. Un sensibile aumento rispetto ai mesi estivi che ci siamo lasciati alle spalle ma, precisano i diversi comando, con numeri in linea con gli autunni passati.

Come ogni anno, purtroppo, l’accorciarsi delle giornate e il ritorno dell’ora legale hanno segnato anche la ripresa delle intrusioni in abitazione che si concentrano nella fascia oraria della prima sera, tra le 17.30 e le 20. Secondo le forze di polizia non ci sono zone più colpite, bande specializzate di ladri infatti passano in rassegna ogni via e ogni quartiere cercando l’occasione per colpire anche se Chiesanuova e il Villaggio Sereno, solo per citare il capoluogo, per la posizione a ridosso delle vie di comunicazioni e la conformazione delle zone residenziali, sembrano registrare il maggior numero di episodi. Ovviamente tra quelli che vengono denunciati e che quindi permettono una mappatura e una analisi del fenomeno.

Le batterie

Va detto che nelle ultime settimane sia la Polizia che i Carabinieri hanno messo a segno arresti e denunce e aperto molti altri fascicoli che, man mano che le indagini proseguono, si arricchiscono di dati e dettagli. Sulla base di queste risultanze investigative è quindi possibile scattare una prima fotografia delle bande, «batterie» in gergo, che operano nella nostra provincia.

Si tratta principalmente di gruppi tra le due e le otto persone. Agiscono in coppia oppure in doppia coppia mentre le più grandi alternano lavoro e riposo oppure colpiscono contemporaneamente in due zone. Le persone che stanno puntando le abitazioni della nostra provincia quasi mai sono residenti sul territorio. La scelta è proprio quella di agire distanti da dove potrebbero essere riconosciuti. Si tratta per lo più di specialisti, nomadi oppure dell’Est Europa, che trovano un appoggio clandestino per alcune ore, raramente per alcuni giorni, e cercando di mettere a segno il maggior numero di colpi del minor tempo possibile.

Un intervento della Polizia - © www.giornaledibrescia.it
Un intervento della Polizia - © www.giornaledibrescia.it

Si tratta di persone che conoscono bene la differenza, soprattutto a livello sanzionatorio, tra furto e rapina, tra il possesso di armi oppure di arnesi da scasso e che si muovono per massimizzare il risultato e limitare i rischi, anche in caso di arresto.

Gli obiettivi

Proprio per non essere individuati ed eventualmente riconosciuti e non lasciare tracce nelle tante telecamere, riducono al minimo i sopralluoghi. Scelgono una zona residenziale e dove, con una occhiata rapida ma esperta, pensano di poter avere un buon bottino con rischi bassi entrano in azione. Sono finiti i tempi delle mappature dei quartieri e delle abitazioni segnate.

Nelle case cercano beni che possono essere facilmente venduti e difficilmente collegati al furto. I gioeilli, in oro ma anche in argento, possono essere fusi mentre l’elettronica può essere tracciata. Arte, armi e oggetti ingombranti sono certamente un peso e difficilmente un guadagno sicuro e solo raramente vengono rubati.

La rapidità di accesso alle vie di fuga, la possibilità di agire protetti dal buoi e poi l’assenza di sistemi di allarme, videosorveglianza o altre difese passive sono gli elementi di cui questi professionisti tengono conto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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