Polizia locale, dai Comuni lombardi cinque proposte alla Regione

Gli assessori di Brescia, Mantova, Bergamo e Cremona chiedono dotazioni, Sdi, fondi, formazione e street tutor
Gli assessori comunali e i comandanti delle Polizie locali - © www.giornaledibrescia.it
Gli assessori comunali e i comandanti delle Polizie locali - © www.giornaledibrescia.it
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Nasce a 10 anni dalla costituzione del «Tavolo di Coordinamento delle Polizie Locali in Regione Lombardia», la proposta operativa dagli assessori alla sicurezza di Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo. Obiettivo: un rilancio del ruolo degli organi di Polizia Locale.

L’incontro

«L’assessore regionale alla sicurezza, Romano La Russa, ci ha convocato rimandandoci ai primi di settembre. Nell’incontro gli presenteremo una piattaforma articolata in cinque proposte, nella necessità ora urgente, di adeguare il quadro normativo e organizzativo che regola l’attività della Polizia Locale, chiamata oggi a svolgere funzioni sempre più complesse di sicurezza urbana, prevenzione del degrado e presidio del territorio» ha spiegato l’assessore bresciano Valter Muchetti.

Le proposte

Le cinque richieste che seguono una proposta di legge regionale di riforma dei corpi di Polizia Locale presentata dal Pd e calendarizzata tra oggi e domani, prevedono l’aggiornamento del Regolamento regionale sugli strumenti di autotutela (come body cam, mazzette da segnalazione e spray urticante) invitando la Regione a chiedere un chiarimento ministeriale. «Il prefetto di Bergamo ha vietato l’uso dei bastoni estensibili ai nostri agenti» ha detto l’assessore orobico Giacomo Angeloni. Si chiede quindi di integrare il regolamento con un elenco aggiornato delle dotazioni autorizzate, le modalità di formazione e abilitazione all’uso.

Gli altri punti

Gli assessori chiedono anche l’accesso per i corpi di Polizia Locale al sistema SDI per i comuni capoluogo. L’accesso alla banca dati SDI (Sistema di Indagine Interforze), consente i controlli su persone, veicoli e documenti, è attualmente precluso alle Polizie locali. Terza richiesta riguarda la formazione: si chiede di organizzare corsi semestrali per agenti con accesso garantito entro 6 mesi dall’assunzione e di attivare corsi annuali per ufficiali e corsi biennali per comandanti. Quarto punto è l’aumento delle risorse regionali per la sicurezza locale: «I comuni sostengono direttamente la maggior parte dei costi relativi a dotazioni, mezzi, sistemi di videosorveglianza e tecnologie e la Regione investe solo lo 0,012% del bilancio (Bergamo invece il 5%). Ultimo e quinto punto il riconoscimento come a Brescia degli «Street Tutor», sul modello emiliano-romagnolo.

L’impegno

«Le Polizie locali svolgono oggi un ruolo centrale nel garantire la sicurezza urbana e il presidio del territorio. Le responsabilità sono cresciute senza che il quadro normativo e organizzativo si sia evoluto» ha detto Muchetti. «È quindi necessario avviare una revisione strutturata e coerente del sistema». «Mi fa piacere che le amministrazioni di sinistra ora passino al nostro fianco in una battaglia, quella della sicurezza, che è sempre stata nostra. Ricordo però che l’altra settimana a Pavia il sindaco di sinistra ha ritirato i taser alla Locale. Ora le loro proposte si fondano su bisogni operativi reali. E di questo mi compiaccio. Ma da sempre sono state le sinistre a bloccare le nostre richieste» ha rimarcato l’assessore La Russa.

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