Ex Pietra Tubificio: il futuro si deciderà in Consiglio comunale

Paola Gregorio
Questo consente la possibilità di procedere al recupero o alla demolizione degli immobili e di immaginare un futuro diverso e di rilancio per la zona
L'area dell'ex Pietra in città - © www.giornaledibrescia.it
L'area dell'ex Pietra in città - © www.giornaledibrescia.it
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La situazione di degrado dell’area è nota da tempo: occupazioni abusive, sporcizia e denunce ripetute hanno portato anche a interventi delle forze dell’ordine e della Polizia locale. Ora, di concerto tra Loggia e proprietari si potrebbe arrivare a dichiarare il compendio immobiliare ex Pietra area dismessa con criticità. Non si tratta dell’ex Pietra Curva aggiudicata tramite asta alla società Turboden, ma della porzione confinante, Pietra Tubificio, di proprietà di quattro società che fanno capo agli eredi Pietra.

Questo consentirebbe di procedere al recupero o alla demolizione degli immobili e di immaginare un futuro diverso e di rilancio per la zona. La Commissione urbanistica, ieri, ha approvato la relativa delibera che ora andrà all’esame del Consiglio comunale.

Nel 2021

«La Giunta nel 2021 ha approvato i criteri per individuare gli immobili dismessi con criticità – spiega l’assessora all’Urbanistica Michela Tiboni –. Attraverso una perizia asseverata giurata, che è stata presentata, la proprietà può dimostrare l’interesse pubblico al recupero dell’immobile. Nel momento in cui il Consiglio comunale attesterà che si tratta di edificio dismesso con criticità, la proprietà ha ventiquattro mesi per presentare una richiesta di piano attuativo o di permesso di costruire o di Scia demolitoria».

Maria Chiara Fornasari (FdI) chiede «perché Pietra Tubificio non sia stata già inserita tra gli edifici dismessi con criticità nel 2021». Tiboni ha risposto che è «perché la legge prevede che trascorsi i ventiquattro mesi senza intervento della proprietà l’Amministrazione comunale debba intervenire demolendo. Allora non c’erano ancora le condizioni di degrado di oggi e pareva ci fosse l’interesse delle proprietà a portare avanti il piano attuativo. Ma così poi non è stato. Ora noi auspichiamo che l’eventuale demolizione possa innescare meccanismi virtuosi».

La commissione ha anche approvato la richiesta della Fondazione bresciana per l’educazione monsignor Giuseppe Cavalleri di ristrutturazione edilizia con cambio di destinazione d’uso da servizi religiosi a servizi per l’ampliamento della Scuola Audiofonetica di Mompiano e di cambio di destinazione d’uso da attività commerciale a culturale per un immobile in via Cipro chiesto dall’associazione Centopercento Teatro.

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