Pedopornografia: chiesta condanna per don Jordan

La Procura della Repubblica ha rifiutato la proposta di patteggiamento e chiesto, attraverso il sostituto Donato Greco, di condannare, alla pena che il giudice riterrà «di giustizia», don Jordan Coraglia, il sacerdote oggi 51enne ex parroco di Castelcovati e Comezzano Cizzago, finito agli arresti domiciliari lo scorso maggio quando nei suoi dispositivi elettronici furono trovati oltre 1500 file tra foto e video dell’inequivocabile contenuto pedopornografico. L’accusa per lui è detenzione e diffusione di materiale pedopornografico dato che, hanno accertato le indagini della Polizia Postale, lui stesso aveva aperto, e continuava a gestire attraverso sim card straniere, dei canali in cui utenti in diverse parti del globo si scambiavano il materiale che ritraeva minori.
Il sacerdote, difeso dall’avvocato Paolo Inverardi, nell’udienza che si è celebrata ieri mattina davanti al Gup Alessandra Sabatucci ha chiesto che la condanna sia tale da poter usufruire della sospensione condizionale della pena.
Una richiesta basata sul fatto che il sacerdote ha subito ammesso le proprie responsabilità, confermando che il materiale, scaricato da chat Telegram di tutto il mondo, fosse effettivamente suo. Non solo. Nei mesi in cui è stato agli arresti domiciliari in una località della Valcamonica, ha anche seguito un percorso psicologico di elaborazione delle proprie responsabilità e di recupero.
Si torna in aula il 6 febbraio quando il giudice, dopo eventuali repliche, prenderà una decisione.
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