I versanti della Maddalena e di Sant’Onofrio nel Parco delle Colline

Barbara Fenotti
Il Comune ha avviato l’iter per inserire le zone in uno dei Plis più estesi della Lombardia
L'obiettivo del Comune di Nave è tutelare i propri boschi - © www.giornaledibrescia.it
L'obiettivo del Comune di Nave è tutelare i propri boschi - © www.giornaledibrescia.it
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Il Comune di Nave ha avviato un mese e mezzo fa la procedura per entrare nel Parco delle Colline di Brescia, uno dei più estesi Plis (Parco locale di interesse sovracomunale) della Lombardia di cui fanno già parte i Comuni di Bovezzo, Brescia, Rodengo Saiano, Cellatica e Rezzato. Per il Comune guidato dal sindaco Matteo Franzoni si tratta di una scelta strategica: «Abbiamo deciso di inserire tutto il territorio collinare nel Parco – spiega l’assessore all’Ambiente Carlo Ramazzini –, sia la parte della Maddalena verso Brescia sia quella di Sant’Onofrio».

L’iter

L’ingresso avverrà tramite una variante generale al Pgt, con fasi di Vas e scoping e prendendo prima in considerazione le osservazioni della cittadinanza. L’obiettivo è quello di chiudere l’iter entro marzo-aprile 2027, in tempo utile prima delle elezioni comunali. L’adesione al Parco mira ad affrontare una sfida condivisa con altri Comuni: la gestione del bosco.

«Ci interroghiamo da tempo su come intervenire in modo uniforme – aggiunge Ramazzini –, perché il bosco, pubblico e privato, oggi è lasciato a sé stesso. Una volta era una risorsa, oggi rischia di diventare un problema anche per la stessa sicurezza del paese».

Dal punto di vista normativo l’ingresso nel Plis non introduce nuovi vincoli: «Restano valide le attuali regole del Pgt – specifica l’assessore –: lo abbiamo spiegato ai cacciatori ed è utile che lo sappiano anche coloro che hanno casine e appezzamenti: non vogliamo appesantire ulteriormente un patrimonio già soggetto a vincoli paesaggistici e ambientali stringenti, con il rischio oltretutto che venga trascurato ancora più di adesso».

Lo scopo

L’intento è ottenere fondi per la manutenzione dei sentieri e dei cartelli e per tenere in ordine il bosco. «Andiamo a perimetrare una zona per capire come gestirla meglio – afferma l’assessore –. Per un bosco pulito, con tagli selettivi che garantiscano sicurezza e continuità, serve una organizzazione: se è in stato di degrado, gli scarichi montani diventano un potenziale pericolo per chi vive a valle in occasione di eventi atmosferici».

La gestione del bosco è insomma un tema serio e non più procrastinabile, al punto che Nave, insieme agli altri Comuni della Bassa Valle e alla Comunità montana, sta pensando anche all’istituzione di un Consorzio forestale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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