Parco dell’Adamello, Comazzi annuncia «un tavolo con tutti gli attori»

La Redazione Web
L’assessore regionale: «Pronti a trovare soluzioni condivise che tengano insieme tutela ambientale e sviluppo sostenibile»
Uno scorcio del Parco dell'Adamello
Uno scorcio del Parco dell'Adamello
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«Seguo sempre con attenzione le istanze che provengono dai territori ma su una proposta così complessa come la riduzione del perimetro del Parco dell’Adamello occorre fare più di una riflessione, anche perché non sembra emergere un’unità d’intenti nemmeno tra gli stessi amministratori locali». Gianluca Comazzi, assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia, interviene così nel dibattito riguardante il possibile spostamento dei confini del Parco dell’Adamello: «Quello di cui si sta parlando – sottolinea – è un tema delicato che richiede serietà, ascolto e visione d’insieme, non fughe in avanti».

Gli investimenti

«Il Parco – prosegue Comazzi – è un patrimonio straordinario, tutelato anche a livello europeo, che custodisce biodiversità, paesaggi e valori storici». L’assessore ricorda gli investimenti effettuati dalla Regione («8 milioni di euro, dal 2018»), per «sostenerne la gestione e la valorizzazione»: «Non possiamo permettere che venga messo in discussione senza motivazioni tecniche fondate e senza un ampio consenso da parte delle comunità locali».

Tavolo di confronto

«La manutenzione e la gestione delle aree protette sono questioni serie, che meritano attenzione e investimenti, non scorciatoie. In quest’ottica – annuncia Comazzi – convocheremo un tavolo di confronto con tutti gli attori coinvolti, per affrontare insieme le criticità, ascoltare il territorio e trovare soluzioni condivise che tengano insieme tutela ambientale e sviluppo sostenibile».

«Va anche ricordato – conclude l’assessore – che Regione Lombardia è impegnata a raggiungere l’obiettivo del 30% di superficie regionale protetta, in linea con la Strategia europea per la biodiversità al 2030. Ogni scelta sul futuro delle aree protette deve tener conto di questa prospettiva, e di un equilibrio tra tutela e sviluppo».

Le reazioni

Pronta la replica del consigliere Davide Caparini, presidente della Commissione bilancio al Pirellone: «Condividiamo nel principio le dichiarazioni dell’assessore, ma riteniamo che alcune sue affermazioni non tengano conto della realtà concreta che vivono ogni giorno le comunità locali. È evidente che l’assessore, che stimiamo e con cui condividiamo molte battaglie, sia stato probabilmente mal informato dai suoi uffici. La proposta di riperimetrazione del Parco non nasce da pulsioni speculative o da logiche di “svendita”, ma dalla volontà di restituire margini di vivibilità e sviluppo sostenibile a chi sulle montagne ci vive, ci lavora e le cura».

Caparini invita Comazzi «a venire personalmente in Valle Camonica, a incontrare gli amministratori locali e a vedere con i propri occhi la situazione. Le montagne non si amministrano da Milano. I camuni non sono panda che devono vivere nelle riserve per essere tutelati. Con quell’adorabile orsetto abbiamo solo in comune il fatto che se non ci lasciano vivere le nostre montagne rischieremo l’estinzione. Serve equilibrio tra tutela e sviluppo, e serve ascolto vero delle comunità. Noi siamo pronti al confronto, con trasparenza e senza ideologie».

Un appello, quello di Caparini, al quale si unisce Giovan Battista Bernardi, assessore al Parco dell’Adamello per la Comunità Montana di Valle Camonica: «Siamo pronti al confronto – sottolinea Bernardi – con la massima trasparenza e senza pregiudizi ideologici. La montagna ha bisogno di essere vissuta, non musealizzata. E il nostro obiettivo è garantire un equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo sostenibile, per evitare che i nostri giovani siano costretti a emigrare altrove».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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