A Palazzolo apre il primo Caffè Alzheimer dell’Ovest bresciano

Luca Bordoni
Il nuovo spazio, promosso da Cascina Clarabella e cooperativa Progetto, è dedicato a coloro che vivono fragilità cognitive e ai loro familiari, con attività settimanali, sostegno e relazioni
Inaugurato il primo Caffè Alzheimer della zona
Inaugurato il primo Caffè Alzheimer della zona
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Un profumo di caffè e di comunità ha accompagnato l’inaugurazione del primo Caffè Alzheimer dell’Ovest bresciano, il nuovo spazio di incontro inaugurato lunedì sera al Palazzo Gloria di San Pancrazio di Palazzolo.

L’iniziativa, promossa da Cascina Clarabella insieme alla cooperativa Progetto, è sostenuta da Fondazione Cariplo e da tutti i Comuni dell’Ambito 6 Monte Orfano, che ha come capofila Palazzolo e comprende anche Adro, Capriolo, Cologne, Erbusco, Pontoglio, e in aggiunta per questa iniziativa anche Iseo e Corte Franca.

L'Alzheimer è una malattia che ruba i ricordi
L'Alzheimer è una malattia che ruba i ricordi

Prendersi cura

«Caffè Gloria», così come è stato ribattezzato, non è solo un luogo, ma un’idea di comunità che si prende cura. È pensato per gli anziani, in particolare per chi vive forme di fragilità cognitiva, e per chi li assiste ogni giorno. «L’obiettivo è duplice: sostenere chi affronta la demenza e i loro caregiver», ha spiegato Carlo Fenaroli, presidente di Cascina Clarabella, che ha aggiunto che «nei prossimi due anni si lavorerà con associazioni, servizi sociali e realtà del territorio».

Il progetto, coordinato dalla psicologa Federica Gottardi, è il frutto di un lungo percorso condiviso. Rosa Rossi, presidente della cooperativa Progetto, ha parlato di «un sogno che si realizza grazie all’impegno di tanti volontari, dei Comuni, dei servizi sociali e dell’associazione pensionati». All’inaugurazione hanno partecipato anche il sindaco Gianmarco Cossandi e l’assessora ai Servizi sociali Ombretta Pedercini, che hanno espresso il desiderio di diventare un modello anche per altri Ambiti.

Accoglienza

Gli interventi del professor Marco Trabucchi, direttore del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia, e del dottor Stefano Boffelli, responsabile di Neurogeriatria della Poliambulanza, hanno messo in luce l’aspetto più rivoluzionario del progetto: restituire alle persone con demenza uno spazio di normalità. «Un caffè è un luogo democratico, libero dallo stigma della malattia – hanno rimarcato i due –. Qui ci si sente uguali, accolti, in un contesto dove è possibile rallentare il decadimento cognitivo e ridurre ansia e isolamento».

La psicologa Chiara Vecchi ha illustrato come il servizio si articola in due percorsi paralleli: attività di gruppo per gli anziani e momenti di confronto per i familiari. «Lavoriamo su ciò che resta, non su ciò che si perde», ha spiegato. Ogni lunedì, dalle 14.30 alle 17.30, le porte del «Caffè Gloria» resteranno aperte a chiunque voglia sentirsi parte di una comunità che ascolta, accompagna e condivide.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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