Overtourism, i casi di Desenzano e Sirmione

Nella Perla del Garda la gestione dei flussi è pane quotidiano. Non a caso la sindaca Luisa Lavelli accoglie positivamente l’indicazione arrivata dal Ministero e rilanciata dal prefetto Andrea Polichetti: «Condividiamo lo spirito della direttiva – afferma – e di fatto lo stiamo già applicando. Quando ci fu quell’episodio che a maggio fece scalpore, eravamo stati in prefettura per illustrare le misure in atto».
L’organizzazione prevede tra l’altro un presidio fisso della Polizia locale alla barriera, il potenziamento degli agenti e l’impiego di street tutor per indirizzare i flussi, far rispettare il regolamento urbano e segnalare criticità. Nei momenti di maggior afflusso interviene anche il personale di Sirmione Servizi.

Il coinvolgimento dei privati si traduce, ad esempio, in esercenti che espongono il regolamento comunale nei propri locali. Il Comune ha avviato campagne e affisso cartelli per ricordare di salire dalle spiagge vestiti e non sedersi a terra o sui monumenti. Gli street tutor vigilano anche su questo, puntando su dialogo e rispetto delle regole.
Lavelli ribadisce che un’azione condivisa è fondamentale: «Nei momenti più complessi la collaborazione con i privati è essenziale e la lettera del rappresentante del Governo va nella direzione giusta». Resta sul tavolo il tema delle risorse: «Anche se potenziate grazie al suo interessamento e a fondi della Regione, servirebbero ulteriori figure che le norme oggi non consentono. L’obiettivo è individuare profili di supporto che, coordinati dalla Polizia locale, possano dare un contributo concreto».
Il caso di Desenzano
Desenzano si considera attrezzata per affrontare i picchi di presenze. Ne è convinto il sindaco Guido Malinverno, che nella direttiva ministeriale e nella lettera del prefetto riconosce «un approccio che qui mettiamo in pratica da tempo e che condivido pienamente». «Il problema maggiore – osserva – è per i comuni più piccoli, spesso con dotazioni limitate. Qui la situazione è diversa: abbiamo un territorio esteso e risorse adeguate».
Merito anche della collaborazione tra istituzioni: «Grazie al lavoro con forze dell’ordine, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Prefettura, da anni abbiamo adattato i sistemi di sicurezza alle nostre necessità. Siamo strutturati per contenere le criticità e lo abbiamo già dimostrato».

Per Malinverno, la parola chiave è prevenzione, ma con la consapevolezza che «bisogna sempre essere pronti, come se fosse un’emergenza. È un impegno oneroso, anche economicamente, ma ne vale la pena perché serve capacità di intervento immediato, senza esitazioni».
Il sindaco sottolinea anche il ruolo dei privati: «È la seconda, interessante partita messa sul piatto dal prefetto. È giusto che si mettano in gioco, perché se Desenzano è frequentata lo si deve anche a bar e alberghi. Non sono elementi passivi: devono essere attivi anche nella risoluzione dei problemi». Malinverno ricorda come la città, in estate, triplichi la popolazione: «Proprio per questo – conclude – servono piani chiari, condivisi e pronti all’uso: non possiamo permetterci improvvisazioni».
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