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Overtourism, i casi di Desenzano e Sirmione

La Redazione Web
I sindaci hanno deciso di accogliere l’indicazione arrivata dal Ministero e rilanciata dal prefetto Polichetti che invita i Comuni a una gestione comune
Una veduta dall'alto di Sirmione e Desenzano - © www.giornaledibrescia.it
Una veduta dall'alto di Sirmione e Desenzano - © www.giornaledibrescia.it
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Nella Perla del Garda la gestione dei flussi è pane quotidiano. Non a caso la sindaca Luisa Lavelli accoglie positivamente l’indicazione arrivata dal Ministero e rilanciata dal prefetto Andrea Polichetti: «Condividiamo lo spirito della direttiva – afferma – e di fatto lo stiamo già applicando. Quando ci fu quell’episodio che a maggio fece scalpore, eravamo stati in prefettura per illustrare le misure in atto». 

L’organizzazione prevede tra l’altro un presidio fisso della Polizia locale alla barriera, il potenziamento degli agenti e l’impiego di street tutor per indirizzare i flussi, far rispettare il regolamento urbano e segnalare criticità. Nei momenti di maggior afflusso interviene anche il personale di Sirmione Servizi.

La sindaca di Sirmione Luisa Lavelli - © www.giornaledibrescia.it
La sindaca di Sirmione Luisa Lavelli - © www.giornaledibrescia.it

Il coinvolgimento dei privati si traduce, ad esempio, in esercenti che espongono il regolamento comunale nei propri locali. Il Comune ha avviato campagne e affisso cartelli per ricordare di salire dalle spiagge vestiti e non sedersi a terra o sui monumenti. Gli street tutor vigilano anche su questo, puntando su dialogo e rispetto delle regole.

Lavelli ribadisce che un’azione condivisa è fondamentale: «Nei momenti più complessi la collaborazione con i privati è essenziale e la lettera del rappresentante del Governo va nella direzione giusta». Resta sul tavolo il tema delle risorse: «Anche se potenziate grazie al suo interessamento e a fondi della Regione, servirebbero ulteriori figure che le norme oggi non consentono. L’obiettivo è individuare profili di supporto che, coordinati dalla Polizia locale, possano dare un contributo concreto».

Il caso di Desenzano 

Desenzano si considera attrezzata per affrontare i picchi di presenze. Ne è convinto il sindaco Guido Malinverno, che nella direttiva ministeriale e nella lettera del prefetto riconosce «un approccio che qui mettiamo in pratica da tempo e che condivido pienamente». «Il problema maggiore – osserva – è per i comuni più piccoli, spesso con dotazioni limitate. Qui la situazione è diversa: abbiamo un territorio esteso e risorse adeguate».

Merito anche della collaborazione tra istituzioni: «Grazie al lavoro con forze dell’ordine, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Prefettura, da anni abbiamo adattato i sistemi di sicurezza alle nostre necessità. Siamo strutturati per contenere le criticità e lo abbiamo già dimostrato».

Il sindaco di Desenzano Guido Malinverno - © www.giornaledibrescia.it
Il sindaco di Desenzano Guido Malinverno - © www.giornaledibrescia.it

Per Malinverno, la parola chiave è prevenzione, ma con la consapevolezza che «bisogna sempre essere pronti, come se fosse un’emergenza. È un impegno oneroso, anche economicamente, ma ne vale la pena perché serve capacità di intervento immediato, senza esitazioni».

Il sindaco sottolinea anche il ruolo dei privati: «È la seconda, interessante partita messa sul piatto dal prefetto. È giusto che si mettano in gioco, perché se Desenzano è frequentata lo si deve anche a bar e alberghi. Non sono elementi passivi: devono essere attivi anche nella risoluzione dei problemi». Malinverno ricorda come la città, in estate, triplichi la popolazione: «Proprio per questo – conclude – servono piani chiari, condivisi e pronti all’uso: non possiamo permetterci improvvisazioni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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