CronacaGarda

«Overtourism, basta allarmi: lavoriamo insieme alle soluzioni»

Alice Scalfi
A dirlo è Stefania Lorenzoni presidente dei consorzi Garda Lombardia e Garda Unico
Turisti a Sirmione - © www.giornaledibrescia.it
Turisti a Sirmione - © www.giornaledibrescia.it
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Giugno ha portato numeri da alta stagione sul lago, con percentuali da capogiro: a Desenzano l’afflusso di visitatori stranieri è cresciuto del 29,6% rispetto a maggio, a Sirmione addirittura del 90,4%. A trainare, secondo gli operatori, il meteo favorevole, gli eventi e la promozione mirata. Ma l’estate è solo all’inizio, e con essa il dibattito su sostenibilità, pressione turistica e infrastrutture. Ne parliamo con Stefania Lorenzoni, assessore al Turismo di Desenzano e presidente dei consorzi Garda Lombardia e Garda Unico.

Cosa raccontano i numeri di giugno?

A Desenzano abbiamo avuto un tasso di occupazione dell’80%, sia negli alberghi sia nelle case vacanze. Un trend in crescita rispetto allo scorso anno, e ancora legato alle prenotazioni last minute, sempre condizionate da prezzi e meteo. C’è un buon movimento di italiani, ma la componente straniera resta fondamentale e in crescita. Gli operatori sono soddisfatti: i risultati si confermano positivi grazie alla promozione fatta e al cartellone di eventi. Bene anche l’alto lago, con una forte presenza di stranieri, soprattutto tedeschi e polacchi. Il meteo, finora, è stato un alleato.

Guardando a luglio e agosto: che estate sarà sul Garda?

La tendenza è positiva. Il Garda resta una meta privilegiata per varietà e qualità dell’offerta. Ma non possiamo permetterci di fermarci: dobbiamo continuare a promuoverci in modo unitario, perché questa è la nostra forza. Come consorzi, stiamo lavorando a una promozione seria ed efficace, e siamo in sintonia con le istituzioni. Il 25 luglio incontreremo a Desenzano i tre assessori regionali per proseguire insieme su questa strada.

Cosa funziona nel sistema turistico gardesano e cosa, invece, mostra i suoi limiti?

Funzionano i servizi, l’accoglienza è all’altezza, e gli operatori sono molto professionali. Tutto è sempre migliorabile, certo, e su ogni fronte c’è impegno per crescere e trovare soluzioni.

Legambiente, in una recente nota diffusa alla stampa, parla di «pressione insostenibile» sul Garda: +27% di turisti dal 2014 e impatti su vivibilità, ambiente, accesso ai servizi. È una fotografia realistica?

Non condivido toni allarmisti. Le criticità ci sono, è ovvio, ma vanno riconosciute e affrontate con senso di responsabilità. L’episodio di overtourism a Sirmione, per esempio, è stato eccezionale, ma l’amministrazione ha reagito in modo tempestivo ed efficace. Non servono allarmi: servono soluzioni, e le istituzioni stanno lavorando in questo senso.

La galleria in progettazione nell’alto lago rilancia il tema delle infrastrutture. Ma oggi, sul tema della mobilità, siamo attrezzati?

Il territorio, va ricordato, è complesso. Ma i servizi sono stati implementati, anche con più battelli. A Desenzano resta il nodo dei taxi, ma contiamo di attivare entro il prossimo anno un trasporto circolare per i turisti. Quando si contano 26 milioni di pernottamenti e milioni di presenze, è inevitabile che ci siano criticità. Ma c’è un grande lavoro di coordinamento tra enti per gestire questa crescita. Ne è un esempio la galleria tra Gargnano e Tremosine.

Il turismo del 2030: come lo immaginate?

Sogno un turismo destagionalizzato, con visitatori durante tutto l’anno. Dobbiamo lavorare perché l’offerta sia attrattiva sempre. E voglio un turismo accessibile, per tutti, e sostenibile: non solo per i turisti, ma anche per chi ci vive.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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