CronacaBassa

Operaio investito dal treno a Chiari: troppa nebbia e nessun testimone

Sentiti il fratello della vittima e i colleghi del 51enne: le versioni non concordano. Autorizzato il rimpatrio della salma in Portogallo
Il punto sui binari dove c'è stato l'incidente a Chiari
Il punto sui binari dove c'è stato l'incidente a Chiari
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Ammesso e non concesso sia possibile un risultato attendibile, ci vorranno giorni, se non settimane per ricostruire la dinamica e le cause dell’incidente ferroviario che è costato la vita a Rolando Joao Lima Martins, il 51enne investito attorno alla mezzanotte di lunedì ad un paio di chilometri di distanza dalla stazione di Chiari dal treno ad alta velocità di Italo partito da Napoli e diretto a Bergamo.

Al momento le informazioni utili a disposizione degli agenti della Polfer di Brescia, coordinati dal sostituto procuratore Flavio Mastrototaro, sono davvero poche. I poliziotti hanno raccolto le testimonianze del fratello della vittima e degli altri undici colleghi che, insieme al 51enne operaio portoghese straziato dal convoglio transitato a 160 chilometri l’ora, si stavano accingendo ad intervenire sul traliccio dell’alta tensione.

Stando ad ambienti investigativi nessuno dei dipendenti della Rebaioli Spa di Darfo, presenti in cantiere in quel momento, avrebbe visto l’investimento. Ad impallare la visuale sul dramma la fitta coltre di nebbia che avvolgeva il cantiere in quegli istanti resa ancor più impenetrabile dal fascio di luce sparata dalle torri a led utilizzate dagli operai per fare luce sulla zona.

Il racconto

Anche le versioni fornite dai colleghi di Rolando Joao, viziate dall’emozione per quanto accaduto, ma anche dalla stessa impossibilità di vedere ad un palmo di naso, non sono concordanti. C’è chi ha sostenuto che il 51enne era con loro e che si sarebbe allontanato per ragioni che ignora; chi dice che era in ritardo e avrebbe attraversato per recuperare il terreno perduto. Le versioni sarebbero tutte discordanti, difficile al momento farne sintesi.

Nulla il magistrato si attende dai resti di Rolando Joao. L’impatto con la motrice del treno ad alta velocità ha dilaniato il corpo dell’operaio. Impossibile eseguire l’autopsia per stabilire le condizioni in cui il 51enne si trovava quando è stato investito. Non potendo disporre l’autopsia, il pm ha così rilasciato il nullaosta per il rimpatrio della salma. Nei prossimi giorni Rolando Joao sarà di nuovo da sua moglie e sua figlia. Per l’ultimo saluto.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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