West Garda, «estremamente forte la possibilità che il Dna sia di Galletta»

«Anche nell’ipotesi più favorevole alla difesa, la possibilità che il Dna repertato nella calza da donna esaminata dal Ris nel 1999 sia di una persona diversa dall’imputato è una su 689 milioni». Così il genetista Carlo Previderè ha spiegato l’esito della sua perizia sulla consulenza del Ris per l’omicidio del gioielliere Carlo Mortilli, avvenuto nel parcheggio dell’hotel West Garda di Padenghe il 21 maggio 1997.
E nelle conclusioni il genetista aggiunge: «Il supporto statistico mostra come estremamente forte la possibilità che l’imputato abbia generato tale reperto, rispetto ad un’ipotesi alternativa di esclusione».
La perizia è stata illustrata nel corso dell’udienza del processo a carico di Alessandro Galletta, oggi 53enne, il cui nome è emerso grazie ad un riscontro positivo del Dna inserito in banca dati dopo un suo arresto dei primi anni 2000. L’imputato, che in quel periodo aveva rapporti con una delle altre due persone già condannate per il delitto e che hanno già scontato la pena, si è sempre dichiarato innocente. Si torna in aula per la discussione il 14 ottobre. Quel giorno è attesa anche la sentenza.
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