Omicidio di Sarezzo, comunità incredula e sconvolta: «Siamo sotto choc»

A poche ore dalla tragica morte di Andrei Zakabluk, avvenuta sul piazzale del bar Bellavista di Sarezzo, le immagini di quel drammatico evento continuano a tormentare la comunità. Le ampie chiazze di sangue, ancora visibili e disperse nella pioggia del mattino, raccontano ieri silenziosamente un episodio di violenza che ha scosso l’intera cittadinanza.
Uno squarcio nella tenda di plastica del dehor traccia il segno indelebile di un duro confronto che è sfociato in un omicidio. Il protagonista, Artenie Pirau, un 32enne di origini moldave, si sarebbe lasciato trasportare dall’alcol, come riferirebbero alcuni testimoni, alla ricerca di spiegazioni per un torto che presumeva di aver subito.
La vicenda
Una spiegazione, però, che nessuno può giustificare: il suo coltello, affilato e letale, ha colpito la coscia del 55enne, raggiungendo l’arteria femorale. Un gesto che ha decretato la fine di un’esistenza, lasciando dietro di sé solo dolore e devastazione.
La scena dell’omicidio, ripresa dalle telecamere di sicurezza del locale, è descritta dai presenti come un momento di un incubo. «Non ci sono parole per descrivere ciò che è accaduto» confida un uomo con la voce tremante. Le immagini di un padre, un marito, che cade a terra per non rialzarsi mai più, si sovrappongono a quelle di rabbia dei familiari, angosciati e furiosi, che cercano di catturare un fatto impossibile da accettare e contestano a cronisti e fotografi il loro lavoro.
La reazione di chi assiste a una tragedia simile è comprensibile: l’impeto del dolore si traduce in atti di ribellione verso l’incomprensibile, con domande che rimangono senza risposta e un vuoto che sembra incolmabile. «Questo epilogo violento potrebbe essere stato scatenato da rancori irrisolti, presunti torti di cui non sappiamo nulla e che risalgono a fatti accaduti quest’estate», mormora un passante mentre osserva il sangue che si allarga lentamente sul pavimento bagnato.
«Questa non è una zona problematica» aggiunge un altro uomo. «Il bar ha sempre avuto una certa animazione, soprattutto nei weekend, ma non abbiamo mai notato comportamenti problematici in precedenza».
Dolore e incredulità
Parole di dolore e incredulità si intrecciano tra i volti dei frequentatori abituali del Bellavista. «Qui lavorano ragazze giovani, ed è naturale che questo locale diventi un punto di ritrovo per i ragazzi», spiega uno degli avventori. «Conoscevamo Andrei come un padre premuroso e un lavoratore instancabile. Non ci saremmo mai aspettati un epilogo così tragico». La comunità di Sarezzo è in lutto e la tristezza si fa sentire in ogni angolo del paese.
Il sindaco, Valentina Pedrali, esprime il cordoglio a nome di tutti i cittadini: «Siamo sconvolti di fronte alla gravità dell’accaduto, in un momento dell’anno che dovrebbe essere dedicato alla serenità e alla speranza. Siamo vicini ai familiari della vittima in questo momento di profondo dolore. Le indagini in corso a cui ci affidiamo chiariranno i dettagli di questa vicenda».
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