Omicidio fuori dal bar Bellavista di Sarezzo: accoltellato un 55enne

La vittima, Andrei Zakabluk, è un barista italiano di origine ucraina. L’aggressore è Artenie Pirau, un moldavo del 1993 consegnatosi poco dopo i fatti ai carabinieri
  • Omicidio di Sarezzo, i rilievi della Scientifica
    Omicidio di Sarezzo, i rilievi della Scientifica - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Omicidio di Sarezzo, i rilievi della Scientifica - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Omicidio di Sarezzo, i rilievi della Scientifica - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Un omicidio si è verificato ieri sera all’esterno del bar Bellavista di Sarezzo. Il 55enne Andrei Zakabluk, barista italiano di origine ucraina, è stato accoltellato e trasportato in codice rosso all’ospedale di Gardone Val Trompia, dove è morto poco dopo.

L’aggressore è Artenie Pirau, un moldavo classe ’93. L’uomo si è presentato subito dopo i fatti davanti alla caserma di Villa Carcina, dove si è consegnato ai militari, che l’hanno arrestato per omicidio aggravato.

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Omicidio di Sarezzo, la Scientifica sul posto

L’arma

L’arma utilizzata è un coltello, che è stato rinvenuto in un cassonetto della spazzatura vicino al luogo dell’omicidio. In corso ulteriori accertamenti per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto.

Il bar davanti al quale si è verificato l’omicidio è di proprietà della moglie della vittima, e lui lavorava con lei.

Il movente

La causa del litigio è ancora da chiarire, ma non si esclude che la vittima non voleva che Pirau tornasse nel suo locale. Mesi fa, infatti, era stato coinvolto in una rissa in cui erano anche stati esplosi dei colpi di pistola. Questo sarebbe il contesto in cui è maturato l’omicidio.

Quando il 32enne si è presentato per l’ennesima volta al bar, il marito della titolare ha cercato di allontanarlo. Questi però lo ha colpito con un coltello da cucina, con almeno due fendenti. Uno ha reciso l’arteria femorale, provocando la morte in pochi minuti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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