Uccisa da tre colpi di pistola, sequestrato l’accampamento nomadi di Lonato
È stato posto sotto sequestro l'accampamento nomadi di Lonato dove, secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, venerdì sera Dolores Dori è stata colpita da tre proiettili. La donna era stata poi abbandonata agonizzante davanti al pronto soccorso dell'ospedale di Desenzano, dove è morta nonostante un disperato intervento chirurgico.
Il campo, nascosto tra le campagne lonatesi, non una vera e propria struttura fissa, ma una serie di roulotte in un piazzale, si è svuotato nel giro di poche ore dopo la sparatoria. Un episodio che, stando agli inquirenti, sarebbe maturato al culmine di una lite tra la vittima e il marito da una parte e la famiglia di un ventenne dall'altra. Il giovane, secondo le indagini, avrebbe dovuto sposare la figlia di Dolores Dori, madre di tre figli. Non è ancora chiaro se la famiglia della donna sia arrivata in provincia di Brescia già armata.
Indagini
Un testimone diretto della scena è il figlio sedicenne della 44enne, mentre sarebbero pochi gli indizi trovati sulla scena del crimine dagli uomini delle Scientifica dell’Arma. Sulla vicenda indagano i carabinieri del Nucleo Investigativo di Brescia, coordinati dal sostituto procuratore Francesca Sussarellu.
Le verifiche partono dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza della zona dell’ospedale di Desenzano del Garda, nella speranza di ricostruire i movimenti del veicolo che ha lasciato la donna davanti al Pronto soccorso, ma anche dei movimenti nell’area dell’accampamento teatro dell’aggressione a colpi di pistola a Lonato del Garda. Le indagini sull’omicidio di Dolores Dori proseguono a ritmo serrato, con l’obiettivo di chiarire chi abbia materialmente sparato alla donna il cui corpo è a disposizione della magistratura bresciana che ha già disposto l’autopsia.
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