Omicidio di Provaglio, il figlio di Comelli: «Accertare le responsabilità di tutti»

Il ragazzo rinnova «fiducia nel lavoro della Procura» dopo aver saputo di altri cinque indagati
Le indagini, Comelli è morto in strada - © www.giornaledibrescia.it
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Continua a cercare solo la verità. Che venga chiarito ogni dettaglio della sequenza che lo ha lasciato orfano di padre a 18 anni. Il figlio 18enne di Roberto Comelli, il 42enne di Provaglio d’Iseo ucciso la notte di capodanno con una coltellata al cuore dopo che, ubriaco, aveva cercato di imbucarsi ad una festa di ragazzi, ha appreso nelle scorse ore che ci sono altre cinque persone, tutti ragazzi, alcuni dei quali minorenni, indagati insieme al 19enne Matias Pascual per concorso in omicidio e ribadisce la sua posizione, quella che ha preso poche ore dopo la tragedia e che ha sempre mantenuto in questi mesi. «Guardiamo e rispettiamo il lavoro della Procura, verso cui ho molto fiducia - ha spiegato il ragazzo, assistito dall’avvocato Stefano Afrune - Spero che si accertino le responsabilità di tutti quelli che hanno avuto un ruolo nell’omicidio di mio padre».

Gli esami

Già dai giorni immediatamente successivi al delitto infatti Carabinieri e Procura della Repubblica avevano individuato alcune persone che potrebbero aver avuto un ruolo in quella terribile sequenza che ha portato il 19enne barista di Prevalle a vibrare il fendente che ha ucciso Roberto Comelli. Si tratta di cinque persone, tre maggiorenni e due minorenni, che secondo chi indaga potrebbero aver contribuito all’azione oppure rafforzato l’intenzione di chi l’ha commessa. Nella sala in cui si teneva la festa e sull’arma usata per commettere il delitto sono state infatti trovate diverse tracce che potrebbero portare ad attribuire a ciascuno specifiche responsabilità. Per questo è stato incaricato il Ris di Parma, il Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri, di effettuare alcune accertamenti irripetibili. Le analisi sono state effettuate nei giorni scorsi ma ancora non si conoscono i risultati.

Fin dalle prime ore dopo il delitto il figlio della vittima aveva solo chiesto giustizia per il padre, che aveva avuto un passato complicato ma che «quella sera non voleva imbucarsi alla festa, stava cercando me, come aveva fatto altre volte. Non voleva stare solo e mi veniva a cercare». Il ragazzo ha avuto una parola anche per il barista che è stato arrestato dopo poche ore «so benissimo che le nostre ora sono due famiglie distrutte».

Nel corso dei mesi che sono passati dal capodanno, e in vista della chiusura delle indagini, Carabinieri e Procura hanno raccolto gli elementi necessari al completamento del fascicolo che contiene la ricostruzione dei fatti che hanno stilato.

Roberto Comelli quella sera si era presentato una prima volta nella sala al primo piano del centro civico ed era stato mandato via ma alle 4, quando era arrivato per la seconda volta, la situazione è presto precipitata.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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