Nidi pubblici e convenzionati, in città c’è posto per circa 600 bambini
La corsa ai servizi educativi per i più piccoli a Brescia non conosce sosta: sempre più famiglie chiedono un posto al nido o nelle sezioni Primavera e l’offerta cittadina continua a crescere. Oggi si riesce a coprire quasi l’80% delle domande (lo scorso anno la quota era attorno al 60%), con l’accoglienza quasi totale garantita alle famiglie in cui entrambi i genitori – o l’unico presente – lavorano.
«Il nostro è uno sforzo costante per convenzionare nuovi posti e garantire un’offerta di qualità – spiega l’assessora alle Politiche educative, Anna Frattini –. L’ambientamento è un percorso che i bambini fanno insieme alle famiglie, le quali li accompagnano gradualmente in un cammino educativo di due o tre anni. Questo dà ai genitori la possibilità di vivere una dimensione scolastica insieme al figlio, cosa che poi non capita più nei cicli successivi».
Domande e ammissioni

A fronte delle 764 nuove domande presentate per nidi e sezioni primavera (erano 734 l’anno precedente), sono stati ammessi 597 bambini, contro i 478 del 2024-2025, mentre 167 restano in lista d’attesa e generalmente si orientano verso le strutture private non convenzionate. In totale gli utenti frequentanti quest’anno sono 887, a fronte degli 855 dello scorso anno.
In città arrivano ora quattro nuove sezioni primavera, ciascuna da 10 posti: due nella scuola dell’infanzia comunale di Caionvico e nella statale Bonomelli a Buffalora, all’interno dell’Istituto Comprensivo Est 3, altre due nelle scuole paritarie Santa Maria di Nazareth e Crocifissa di Rosa. I 40 posti aggiuntivi sono già stati assegnati in base alle graduatorie e le domande presentate nei termini sono state tutte accolte; delle 28 arrivate fuori tempo, 20 hanno comunque trovato posto. I bambini che inizieranno a frequentare quest’anno le sezioni primavera sono 150, erano 120 nel 2024 e 40 nel 2021.
Educazione e benessere
«Educazione e benessere dei nostri bambini, accompagnati alla serenità dei genitori, sono una delle priorità della nostra Amministrazione – afferma la sindaca Laura Castelletti –. Le scelte partono dall’ascolto dei bisogni delle famiglie e si concretizzano in investimenti non solo per aumentare i posti ma anche per prolungare i servizi estivi, dando così la possibilità a molte coppie e famiglie di contare su un supporto concreto. Questi sono gesti che facilitano la garanzia di un percorso educativo importante».
Per il nuovo anno educativo sono stati approvati anche criteri più stringenti di accreditamento dei servizi per la prima infanzia, che prevedono più formazione per gli operatori, un monitoraggio periodico della qualità, la redazione di piani di miglioramento, il rafforzamento della partecipazione delle famiglie e l’avvio di progetti di continuità con le scuole dell’infanzia.
Cambia la domanda
Il quadro complessivo conferma una trasformazione nella domanda: calano le iscrizioni alle scuole dell’infanzia, che quest’anno accoglieranno 3.827 bambini tra statali (777), comunali (1.465) e convenzionate (1.585), circa 700 in meno rispetto a dieci anni fa, mentre cresce l’interesse per i servizi 0-3 anni. «Mediamente perdiamo una o due sezioni di scuola dell’infanzia ogni anno – osserva la dirigente dei Servizi educativi Anna Maria Finazzi – ma parallelamente aumenta la richiesta di posti nei nidi e nelle sezioni primavera».
«In un periodo di calo demografico – aggiunge il presidente della Commissione Politiche giovanili Pietro Ghetti – si investe per ampliare le opportunità educative dei più piccoli, che non sono solo un supporto pratico per le famiglie, ma un luogo di crescita». Sul piano organizzativo si registrano novità anche nelle strutture: il nido Sole di viale Piave resterà in ristrutturazione per due anni e i bambini sono stati temporaneamente trasferiti, mentre per compensare i 24 posti mancanti è stato aperto a Sant’Eustachio il nuovo nido Bolle di sapone, destinato a restare attivo anche dopo la riapertura del Sole. Per garantire il funzionamento del sistema sono state assunte 14 nuove educatrici di ruolo nei nidi e, complessivamente, tra servizi 0-6 anni e scuole dell’infanzia operano circa 400 addetti. «In questi plessi la continuità educativa è annuale – spiega la coordinatrice pedagogica Elena Torchio – e insieme alle famiglie costruiamo coerenza e serenità per i bambini».
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