Morto in galleria a Marone, il 39enne era padre di tre figli

In auto con Marco Contessi, originario di Breno, c’era la madre del più piccolo, ora in prognosi riservata all’ospedale Civile. Anche il fratello morì sulla strada 23 anni fa
Marco Contessi è la vittima dell'incidente stradale in galleria a Marone
Marco Contessi è la vittima dell'incidente stradale in galleria a Marone
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Uno schianto terrificante. Un bilancio di quelli impossibili. I fanali di una Lancia Ypsilon e di una Renault Clio si agganciano in galleria ed è il finimondo. Incastrato tra le lamiere resta l’ultimo respiro di Marco Contessi, 39anni di Breno, papà di tre bambini.

In ospedale, in prognosi riservata, la donna seduta al suo fianco, la mamma del più piccolo, nato solo ad ottobre. La donna è stata estratta dall’ammasso di rottami e portata all’ospedale Civile di Brescia. Fortunatamente più lievi le ferite dell’altro automobilista coinvolto nell’incidente: un 26enne trasferito alla clinica Poliambulanza.

Solo qualche graffio per il conducente di un furgone che si è trovato lungo la traiettoria delle due utilitarie impazzite e non ha potuto evitare l’impatto. Il dramma, l’ennesimo di una teoria scritta lungo la Sp510 sebina, si è consumato pochi giri di lancette dopo le 16.

  • Lo schianto in galleria a Marone
    Lo schianto in galleria a Marone - © www.giornaledibrescia.it
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All’imbocco della galleria Vello 1, in territorio di Colpiano, sopra l’abitato di Marone. Chi abbia invaso la corsia opposta è circostanza che stanno verificando i carabinieri della Compagnia di Chiari, intervenuti per i rilievi. Secondo una prima ricostruzione l’auto sulla quale stavano viaggiando Contessi e la compagna risaliva verso la Valcamonica. La Yspilon procedeva nel senso opposto, in direzione di Iseo.

Il fratello 33 anni fa

La notizia è rimbalzata a Breno nella prima serata di ieri, lasciando tutti ammutoliti. Nessuno voleva crederci, troppo crudele per essere vero.

«Impossibile che sia Marco, impossibile che sia capitato di nuovo nella stessa famiglia», è il commento di una comunità intera, che è rimasta sconvolta, incapace di reagire. Perché la famiglia Contessi, poco meno di 33 anni fa, ha vissuto lo stesso incubo: Aldo, fratello di Marco, è stato vittima di un incidente in moto a soli sedici anni, al bivio di Malegno, alla fine di maggio del 1992. Marco aveva solo sette anni, un fatto che ha segnato parecchio tutti: i Contessi sono molto conosciuti a Breno, da sempre molto vicini e impegnati in parrocchia e in oratorio.

Marco era diventato di nuovo padre quattro mesi fa; ieri era in auto con la compagna e mamma del bimbo, originaria di Darfo. Aveva anche altri due figli piccoli, che frequentano le scuole medie e la materna.

Chi era

Il giovane, che avrebbe compiuto quarant’anni il 30 maggio, era nato e cresciuto a Breno, dove ancora viveva in via Rizzieri con la compagna e il piccolo. Era un tecnico informatico, lavorava per un’azienda esterna che effettua «fleet management» per l’ospedale di Esine, ambiente dov’era conosciuto e benvoluto da tutti. Era un grandissimo amante dello sport, di tutti gli sport. Dapprima aveva giocato a calcio, attività che ancora praticava come allenatore, crescendo calciartori in erba per generazioni, sia in oratorio sia all’Us Breno. Si era poi dato alla corsa ed era facile incontralo sulla pista ciclabile ad allenarsi.

Negli ultimi anni si era lasciato prendere dalla passione per la montagna: ci andava ogni volta che poteva, gli piaceva il trekking e anche l’arrampicata e più si andava in vetta, più si emozionava. In passato ha frequentato le attività dell’oratorio ed è stato uno dei giovani delle Acli.

Marco Contessi era uno di quei giovani spontanei, di quelli che «in giro ce ne sono pochi», gentile, affabile, brillante e sempre sorridente, uno di quelli che, quando lo incontri, saluta sempre e attacca bottone. Era generoso e disponibile, sia a dare una mano alle attività in paese sia sul lavoro, ma anche fuori: non chiedevi neppure e lui aveva già fatto. Lascia la mamma Giacomina e la sorella più grande Silvia; il padre è mancato qualche anno fa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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