Morto dopo l’endoscopia, Poliambulanza: «Su indagine massima collaborazione»

«L’attesa è pesante». Lo dice don Sergio Merigo pensando a una comunità sotto choc. Una comunità, quella di Lograto, che aspetta di poter dare un ultimo corale abbraccio ad Andrea Faustini, super volontario dell’oratorio morto dopo un intervento di routine alla Poliambulanza. Lunedì ci sarà l’autopsia, «poi potremo fissare la data del funerale», spiega il parroco. Intanto dall’ospedale si dicono «profondamente addolorati per la tragica vicenda. Esprimiamo nuovamente le più sentite condoglianze e la vicinanza nella preghiera alla famiglia e ai suoi cari. Fondazione Poliambulanza sta collaborando con l’autorità giudiziaria, affinché i dovuti approfondimenti di legge possano chiarire l’esatta dinamica degli eventi. In piena trasparenza, è già stata fornita tutta la documentazione sanitaria alle autorità competenti».
I fatti
Andrea, ricordiamo, era entrato in ospedale il 17 luglio per una endoscopia mirata ad asportare un polipo. Il tutto avrebbe dovuto svolgersi in day hospital. Evidentemente, però, sono sopraggiunte delle complicazioni inaspettate. Il giovane è quindi stato operato d’urgenza e successivamente ricoverato in terapia intensiva. La fase di recupero stava facendo ben sperare, fino all’improvviso crollo e al decesso, avvenuto domenica 28.
Per l’accaduto il pubblico ministero Claudia Passalacqua ha iscritto nel registro degli indagati cinque medici con l’accusa di omicidio colposo. Un atto dovuto, per fare chiarezza sulla morte del 30enne e per permettere all’équipe che ha seguito il giovane in ospedale di nominare un proprio consulente in occasione dell’autopsia, fissata lunedì.
Chi era
Andrea - ricordiamo - era pieno di energie, solare, coinvolgente. Alla vita comunitaria teneva tantissimo: di professione magazziniere insieme allo zio nella vicina Orzinuovi, a Lograto era tra i responsabili del Chioscotorio e faceva parte della Pro loco. «Aveva posticipato l’intervento proprio per partecipare, fino all’ultimo giorno, alla festa dell’oratorio - racconta don Merigo -. La sera prima di andare in ospedale, quando ci siamo salutati, mi ha detto "Ora tocca a me", riferendosi alla mia operazione al menisco. Avrebbe dovuto essere una cosa semplice, invece...».
Per vivere pienamente questi difficili momenti «abbiamo anticipato il rientro da Cesenatico del campo estivo. E lunedì - racconta - incontrerò i suoi amici per definire i dettagli del funerale: attraverso alcuni simboli, vogliono partecipare attivamente alla celebrazione».
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