Morto in bici a Gargnano, salma rimpatriata grazie ai connazionali

Una colletta tra amici e connazionali che risiedono nel Bresciano, in Piemonte e nel Ferrarese, permetterà a Muhammad Farukh Shah il cameriere pakistano di 33 anni morto martedì notte in seguito ad un incidente stradale avvenuto a Navazzo di Gargnano, di far ritorno in patria dove vivono i genitori e i fratelli.
Aveva lasciato il suo Paese anni fa per cercare lavoro e fortuna in Europa. Dopo una parentesi in Danimarca il trasferimento in Italia con sosta prima a Doigliani, nel Cuneense, e poi il viaggio verso il Garda.
L’incidente
Lavorava al Resort Lefay di Navazzo. E martedì, nel tardo pomeriggio, stava tornando a casa in sella ad una mountain bike. Dopo aver concluso il turno si è scontrato frontalmente con l’auto guidata da un amico e collega di 22 anni. Un urto violentisimo. Con la testa ha sfondato il parabrezza prima di cadere sull’asfalto privo di sensi.
Il trasferimento della salma
Dopo essere stato a lungo rianimato, il trasferimento in elicottero a Brescia dove è morto attorno a mezzanotte in sala operatoria al Civile. I familiari, contattati dalla Polizia locale di Gargnano e da un responsabile della struttura alberghiera, hanno dato l’assenso per il trasferimento della salma. Amici e connazionali ferraresi si stanno prodigando per coprire le spese e superare l’iter burocratico, che è alle battute finali. Tra i colleghi di lavoro tanto dolore e solidarietà per i familiari del «caro Faruk».
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